Don Biancalani e vescovo Giulietti contro il Decreto Sicurezza Bis, Lega: "Non facciano politica"

Paolo Giulietti
Paolo Giulietti (foto da Facebook)

Oltre al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, l'arcivescovo Paolo Giulietti ha preso posizione contro il Decreto Sicurezza Bis. Entrambi hanno presenziato al ricordo di don Aldo Mei, ucciso nel 1944 dai nazisti, e sono stati immortalati con l'appello di Libera. Lo slogan dell'associazione - 'La disumanità non può diventare legge' - è stato lanciato affinché il senato non votasse il testo del decreto, giunto ieri (lunedì 5 agosto) in aula. Proprio il Decreto viene definito un'aberrazione giuridica.

La decisione del vescovo di Lucca ha attirato su di sé molte risposte, sia dai social sia dal mondo politico in generale. Lo stesso dicasi per don Massimo Biancalani, il sacerdote di Vicofaro (Pistoia) che già in passato era finito al centro della scena per le sue uscite a sfondo politico. Anche per don Biancalani sono arrivate critiche.

La protesta di Montemagni (Lega) su Giulietti: "Non faccia politica"

“È arrivato da poco, ma subito il nuovo Vescovo di Lucca Paolo Giulietti si toglie l’abito talare ed indossa quello di un Tambellini qualsiasi - afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega - commentando una foto dove il suddetto il prelato, con un cartello ben in evidenza, punta ad osteggiare il Decreto Sicurezza Bis, approvato in via definitiva al Senato. Esprimo, per l’ennesima volta il mio rammarico ed un  forte disappunto verso questa Chiesa, fortunatamente solo una parte di essa, che pensa quotidianamente a fare bassa politica e non alla cura delle anime dei fedeli che, tra l’altro, a Lucca paiono un po’ scarseggiare, visto che i luoghi di culto sono spesso semivuoti, mentre le piazze con la presenza del Ministro Salvini, anche in piena estate, sono sempre pienissime. Tra l’altro invito il responsabile della Diocesi lucchese a leggere attentamente i diciotto articoli del Decreto, prima di emettere giudizi così trancianti su un documento che vuole garantire maggiore sicurezza e quindi più serenità ai cittadini, anche quelli residenti a Lucca e provincia.”

Pira e Vescovi (Lega) su Biancalani: "Siamo esterrefatti"

"Eravamo preoccupati dall'assenza di esternazioni da parte di Don Biancalani - affermano il Senatore leghista Manuel Vescovi e Sonia Pira, Commissario provinciale della Lega - ma, puntualmente, il prete di Pistoia ha voluto, ovviamente, dire la sua dopo l'approvazione del Decreto Sicurezza bis. Addirittura tanto per non smentirsi, il parroco di Vicofaro chiama tutti alla disobbedienza civile; davvero un invito perfettamente in linea con l'abito che indossa... Siamo, dunque, per l'ennesima volta esterrefatti dalle affermazioni di un sacerdote che ha dimenticato, da tempo, quale debba essere il ruolo primario di un prete; se, poi, vuole fare politica, lo dica espressamente e si candidi alle prossime elezioni. Vogliamo, infine, dare un consiglio al prelato: legga con attenzione, prima di lanciare i soliti farneticanti anatemi, il documento approvato in via definitiva al Senato. Troverà diciotto articoli che mirano ad assicurare maggiore sicurezza e quindi una vita più serena ai cittadini, compresi, ovviamente, quelli di Pistoia."

Baccelli (PD) contro Montemagni, allusione al fascismo. Arriva la controrisposta

"Mi segnalano un elegante post di una collega della Lega che sguaiatamente attacca il nostro Arcivescovo Paolo per essersi espresso contro il decreto sicurezza bis. Le raffinate accuse sono due: fare politica e non vedere che le chiese son vuote e le piazze (con Salvini) piene. Quanto alla prima, l’Arcivescovo non sceglie una parte politica, semplicemente afferma i valori di umanità, solidarietà e carità cristiana propri del Vangelo. Quanto alla seconda ho messo una foto di quando le piazze erano effettivamente pienissime: 10 giugno 1940, Piazza Venezia ed il Vittoriano, dichiarazione di guerra del Duce. Sappiamo com’è andata a finire" ha scritto Baccelli.

Inizialmente aveva scritto la data '10 giugno 1944', per questo Montemagni ha replicato: "Tutto molto bello caro collega Baccelli del Pd, simpatico il suo attacco nei miei confronti che mi fa sorridere non poco. Peccato che abbia sbagliato la data della dichiarazione di guerra di Mussolini che è il 10 GIUGNO 1940 (non 1944). Sappiamo bene com’è andata a finire appunto: chi non ha radici non ha storia (e probabilmente nemmeno la conosce)".

Anche il ministro Salvini attacca Giulietti

"Al vescovo-politico, nuovo eroe della sinistra (!), mi permetto di dire che l'unica disumanità è quella di chi in questi anni, con le porte aperte all'invasione, ha ingrassato il business dei trafficanti di schiavi e ha reso l'Italia un Paese meno sicuro" scrive il ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter.

Niccolai (PD): "Derive stile Orban"

“Non bastava quanto avvenuto con il parroco di Agliana qualche mese fa, leggo anche oggi di sacerdoti e vescovi in Toscana sotto la "lente di ingrandimento" dei leghisti nostrani. La loro "colpa"? Essersi schierati contro il decreto sicurezza bis. Per questo si prendono le "ramanzine" pubbliche dei dirigenti leghisti che hanno bisogno di visibilità verso il Capitano. Del resto i modelli di Salvini, come abbiamo letto questi giorni, sono Putin e Orban, il teorico della democrazia "illiberale". La democrazia però se non è liberale non è democrazia: la democrazia non significa solo votare ma esercitare serenamente i diritti di libertà, prima di tutto quello di libera manifestazione del pensiero. Se associazioni o confessioni religiose si schierano contro una legge, cari leghisti, non dovete scandalizzarvi: siamo in uno Stato democratico ed è fisiologico che questo avvenga. Non accetteremo in silenzio derive stile Orban anche in Italia.”.

Lo scrive Marco Niccolai, consigliere regionale Pd, sulla sua pagina Facebook a proposito delle polemiche sul decreto sicurezza bis.

Di Giorgi (PD): solidarietà a Mons. Giulietti

E' mia intenzione esprimere la massima solidarietà al vescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, volgarmente attaccato dalla capogruppo della Lega in consiglio Regionale.

Nell'affermare il valore della solidarietà, Giulietti non ha fatto altro che svolgere la sua missione pastorale, ovvero la testimonianza della fede, attraverso le parole e gli insegnamenti del Vangelo. A Montemagni vorrei ricordare che quella medesima solidarietà rappresenta uno dei valori basilari della Costituzione Italiana cui, nell'assumere i suoi incarichi istituzionali, lei stessa ha giurato fedeltà.

Il passato ci insegna che una delle caratteristiche dei totalitarismi è la trasformazione in dottrina fideistica delle proprie proposte politiche. Oggi sembra che la Lega abbia dichiarato guerra alla Chiesa ed al suo legittimo Pontefice.

Una grave responsabilità storica che va denunciata con forza.

Acli: Solidarietà al Vescovo

Il presidente delle Acli della Toscana Martelli e la rappresentante Acli di Lucca Elena Pampana, in merito alla polemica della Lega contro il vescovo di Lucca per la sua contrarietà al decreto sicurezza."Non è accettabile che una forza di Governo che esprime incarichi istituzionali di massimo rilievo solleciti e gestisca attacchi contro un uomo della Chiesa 'colpevole' di portare la voce dell'insegnamento cristiano tra i fedeli. Per questo esprimiamo piena solidarietà e sostegno al vescovo di Lucca, Paolo Giulietti, oggetto di una aggressione da parte della Lega, e chiediamo al capo politico di quel partito, e vicepresidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini, di non occhieggiare a questi volgari attacchi". Per Pampana "Per noi monsignor Giulietti, come qualsiasi persona, ha il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, anche se in contrasto con la linea politica portata avanti dalla Lega. In più come cristiani ci saremmo meravigliati che il vescovo non facesse proprio e non rilanciasse il messaggio cristiano che invita tutti noi a non considerare estraneo-straniero nessun essere umano, ma a porgere la mano a chi chiede aiuto". Per Martelli, "Salvini fatica a comprendere che svolgere funzioni istituzionali ai massimi livelli comporta anche doveri di profondo rispetto nei confronti delle opinioni di tutti, anche verso coloro che esprimono un pensiero diverso. Il decreto sicurezza bis, condivisibile in alcune parti, ha, oltre che generato pesanti ombre sui principi universali di solidarietà e accoglienza, generato fondati dubbi dì costituzionalità e dì contrarietà al diritto internazionale".



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