Confesercenti sulla chiusura del ponte di Lugnano

Sulla chiusura del ponte di Lugnano non vogliamo più alimentare polemiche con chi invece cerca solo quelle. Quindi per l’ultima volta interveniamo per fare ancora una volta chiarezza. Le nostre “sedi rassicuranti” dove abbiamo agito in questi mesi si chiamano Prefettura e Provincia. Qui invece di parlare di immaginari ponti abbiamo lavorato per ridurre i tempi di un intervento che non poteva essere più rinviato.

Il risultato sono stati prima le tre settimane di riduzione e poi di un’altra ulteriore a fine agosto. Tutto questo mentre altri sceglievano la strada degli attacchi sui giornali. Siamo stati noi e non altri, poi, a sostenere le richieste formulate sia dal presidente dell’ente provinciale Angori che dal suo vice Di Maio per ottenere fondi governativi per accelerare i lavori, richieste cadute nel vuoto.

Ora parlando dei famosi soldi pronti (sulla carta solo i 50.000 euro del Comune di Cascina, anche se qualcuno parlava sempre di 100.000) di fatto sarebbero gettati al vento visto che la ditta sta già lavorando per chiudere in anticipo - e stiamo parlando di soldi dei contribuenti in questo caso cascinesi –. Per questo dovranno essere utilizzati per ammortizzare i danni subiti dalle attività commerciali come da noi sempre sostenuto. Se questa richiesta fosse stata supportata da altri forse sarebbero già stati messi a disposizione degli imprenditori. Vicopisano ha invece scelto giustamente, stando alla situazione dei lavori al ponte, di utilizzare i suoi 35.000 euro per la realizzazione di una rotonda sulla via Vicarese che serva a snellire il traffico nei giorni della riapertura a traffico alternato con l’obiettivo poi di renderla permanente. Idea che noi abbiamo sostenuto con il sindaco Ferrucci.

Insomma la differenza su questa vicenda sta non solo nei toni, sotto gli occhi di tutti, ma anche nei risultati ottenuti.

Fonte: Confesercenti Toscana Nord



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