Mamma e figlio disabile cacciati dalla casa popolare, le reazioni

Domanda case Toscana

La signora Rossana, una mamma single di un figlio autistico, si è vista togliere la casa popolare a Prato, perché ha un camper. La storia dello sfratto è apparsa oggi sul quotidiano La Nazione. La donna ha un camper per trasportare suo figlio autistico, ma il mezzo è considerato oggi bene di lusso e per questo la donna e suo figlio, dopo 15 anni saranno costretti a lasciare la loro casa entro 60 giorni. Il motivo sta nel fatto che sono cambiati i requisiti di legge per poter avere diritto all'alloggio popolare.

Le reazioni

Giovanni Donzelli (FdI): Indegno

Il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, commenta la notizia: "Fratelli d'Italia è a fianco della signora Rossana ed è a disposizione per aiutarla".
"Proprio a Prato - sottolinea Donzelli - si verificò già uno dei casi più clamorosi: l'amministrazione Biffoni non si accorse di aver assegnato case popolari a persone poi risultate aver evaso il fisco. Un caso che portò al sequestro di beni per 2,5 milioni di euro messo in atto dalla Guardia di Finanza ai danni di due famiglie di origine rom. Anche a Firenze basta andare nei cortili dei palazzi delle case popolari per trovare macchinoni di lusso di ogni genere, come abbiamo più volte segnalato. Ma l'amministrazione pensa evidentemente siano di proprietà di magnati che amano parcheggiare nelle periferie. Purtroppo ci risiamo: la sinistra si mostra capace di chiedere il rispetto delle regole solo agli indifesi - conclude Donzelli - e come al solito è elastica solo con gli stranieri, discriminando gli italiani".

Claudio Belgiorno (FdI Prato)

In merito all'articolo apparso oggi sulla stampa locale, mi sento in dovere come Capogruppo di Fratelli d’Italia, di intervenire sulla questione in quanto il nostro partito da sempre si è battuto a livello locale e nazionale con politiche a sostegno dell’assegnazione delle case popolari a cittadini italiani in particolar modo di tutela alle fasce più deboli della nostra città.
Se il Comune toglierà la casa popolare e la residenza alla signora, presenteremo un’interrogazione al Sindaco chiedendo di dare una residenza a tutti coloro che sono proprietari di un camper, (specificando dove, magari con le coordinate del GPS anziché l’indirizzo e civico)
La seconda, alla signora costretta dalla normativa a liberarsi dalla proprietà del camper, suggeriamo di contattare una fondazione benefica, che possa mettere a disposizione un camper anche in comodato d’uso gratuito.
Quindi, non si può far altro che prendere atto che mentre da una parte si assiste, dall'altra si castiga!
 “Invito davvero l’Assessore Biancalani a non mandare in vacanza il buon senso prima che se stesso”.



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