Mario Cerciello Rega, 'dalla Parte di Abele': "Lo Stato dovrebbe essere più vicino alla vittime"


"Penso al carabiniere Mario Cerciello Rega, ammazzato ferocemente a coltellate da un cittadino statunitense alcuni giorni fa a Roma durante una colluttazione e allo stesso tempo, penso ai due carabinieri del nucleo radiomobile di Siena, Mario Forziero e Nicola Campanile che poco più di 29 anni fa immolarono le loro giovani vite per catturare l'assassino di mio padre Antonio e mi vengono spontanee alcune riflessioni.

Quello che si prova quando ti ammazzano un caro congiunto è indescrivibile e il dolore, la sofferenza, ti rimane nell'anima tutta la vita e aumenta ancora di più, quando si viene a sapere che gli assassini, spesso dopo pochi anni di galera (se va bene!!), tornano in libertà e si rifanno una vita, magari ricca di soddisfazioni mentre i nostri cari non ci sono più. L'Italia dovrebbe essere la patria del Diritto,  osservando che nei paesi di provenienza di certi assassini stranieri, frequentemente per tali gravi reati è  prevista la pena di morte; e allora, riaffermo concetti che vado dicendo da anni, ovvero che lo Stato dovrebbe essere più vicino alle vittime, che siano militari o civili, non solo a parole ma anche con adeguati risarcimenti che mai, comunque ripagheranno della perdita di un caro congiunto; ergastolo per gli assassini; certezza ed effettività della pena che deve essere severa e giusta, senza sconti e permessi vari. Anche a livello istituzionale, si deve dare voce alle vittime della criminalità, troppo spesso  dimenticate e non tutelate."-

Fonte: Marco Cordone (Fondatore del Comitato dalla Parte di Abele e Consigliere comunale di Fucecchio)

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