Vendevano droga nel 'web nascosto' e la consegnavano in scatole di giochi: scoperto traffico internazionale

I carabinieri di Lucca hanno scoperto un traffico di stupefacenti di ogni tipo che passava attraverso il darknet, ossia il web nascosto. La merce veniva pagata in criptovaluta come i bitcoin e fatti viaggiare con varie modalità, anche nelle scatole di giochi per bambini. L'utilizzo del darknet e di criptovaluta permetteva di agire nell'anonimato. L'operazione, condotta questa mattina in collaborazione con il reparto territoriale di Olbia e il nucleo cinofili di Firenze, ha permesso l'arresto di tre cittadini ucraini per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

Le indagini, coordinate prima dalla procura di Lucca poi dalla Dda di Firenze, hanno consentito di accertare decine di compravendite di droga, e sono scaturite da un sequestro all'aeroporto di Francoforte di 690 pasticche di ecstasy. A seguito di quel sequestro si è arrivati ad altre 10.000 pasticche di exstacy, mezzo chilo di cocaina e altre sostanze come chetamina e Lsd. Si tratta della più imponente operazione degli ultimi anni per ciò che riguarda il quantitativo di ecstasy sequestrato.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il sodalizio, attraverso una rete di ucraini all'estero con referenti in Olanda, in Germania, in Italia e nel paese d'origine, tra 2017 e 2018, avrebbe movimentato ingenti quantitativi di ecstasy, cocaina, chetamina, metadone, Lsd, nbome, hashish e marjuana. Per occultare la merce i narcotrafficanti riproducevano fedelmente le confezioni originali di prodotti esistenti sul mercato come integratori, prodotti alimentari e perfino scatole di giochi per bambini, inviati tramite ditte di spedizione regolari. Con questi 'pacchi' facevano circolare la droga.

La svolta nelle indagini risale addirittura al 2008, quando fu arrestato un ucraino di 27 anni domiciliato a Lucca: questo era stato arrestato dopo aver ritirato presso una ditta di spedizioni un pacco con 5.000 pasticche di ecstasy e 300 grammi di cocaina. È stato quindi ricostruita la rete di spaccio e identificati i componenti della banda, tutti connazionali e residenti a Lucca. Avevano referenti in Olanda e Germania, da qui partivano infatti le spedizioni. Altri contatti erano in Ucraina dove erano localizzati i destinatari finali delle sostanze. I tre arrestati sono stati fermati rispettivamente dai carabinieri di Olbia al porto turistico, uno a Lucca, mentre il terzo era già in carcere.

 



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