
Un nuovo bacino di depurazione e ossidazione delle acque che consentirà di aumentare la produzione, restituendo, al contempo, acque pulite all’acquedotto consortile di Poggibonsi. È quello che è stato inaugurato oggi, giovedì 12 settembre, dalla Distilleria Deta, storica azienda di Barberino Tavarnelle produttrice di grappe, acquavite di vino e brandy. Si tratta del classico intervento ‘win-win’ che da un lato rafforza l’attività dell’impresa e, dall’altro, sostiene il territorio dal punto di vista ambientale e del rispetto di pratiche ecosostenibile. Una strategia che è stata salutata positivamente dal primo cittadino di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, presente all’inaugurazione, dal presidente di AssoDistil, Antonio Emaldi e da molti rappresentati delle imprese della zona che hanno lavorato e contribuito al progetto.
Un nuovo impianto di depurazione. Con il nuovo impianto l’impresa, che impiega circa 40 lavoratori, potrà lavorare il maggior quantitativo di vinacce mai prodotto restituendo, al contempo, acque ben depurate all’acquedotto consortile di Poggibonsi. Il nuovo impianto avrà una capacità depurativa pari a soddisfare le esigenze di ben 8mila abitanti equivalenti. Un’innovazione vantaggiosa per la comunità che, al contempo, migliora le performance occupazionali dell’azienda.
Le caratteristiche dell’impianto. L’intero impianto è stato realizzato in circa due anni, garantendo ad aziende del territorio di occuparsi delle opere murarie, degli impianti e dei macchinari. Un investimento di alto valore tecnologico che ha portato all’installazione di un “desolforatore” che, a monte del trattamento delle acque reflue, implementerà le performance del già presente digestore anaerobico dedicato alle borlande vitivinicole (scarto agricolo finale della lavorazione di distilleria). La capacità totale delle vasche del bacino, interamente realizzate in cemento a tenuta, è superiore a 4 mila metri cubi suddivisa in vasche di “denitro”, “ossidazione”, “inspessimento”, raccolta di prime acque di pioggia” e vasche di decantazione.
Una produzione ecosostenibile alimentata da fonti rinnovabili. L’ecosostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono da sempre fra le priorità per la Distilleria Deta. L’azienda è dotata di una caldaia a biomasse alimentata con le bucce dell’uva e di un impianto di digestione anaerobica per il trattamento dei reflui da cui viene prodotto biogas (gas prodotto dalla degradazione di sostanze organiche) utilizzato per la produzione di energia elettrica. Nel corso dell’ultima campagna vitivinicola la distilleria è riuscita a produrre, tramite biogas, circa 2,6 milioni di kilowatt. L’energia termica ed elettrica ottenuta da fonti rinnovabili garantisce all’azienda di essere completamente autosufficiente, riuscendo ad alimentare l’intero stabilimento. Un processo che non prevede l’utilizzo di gas metano, essendo la caldaia dell’impianto alimentata tramite biomasse. Al termine del processo produttivo, inoltre, si ottiene un concime organico azotato che ritorna ai terreni secondo un perfetto esempio di economia circolare.
Non solo liquori e distillati. Accanto a brandy, grappe e liquori, Distilleria Deta produce alcool per uso industriale e alimentare; il Tartrato di Calcio, che poi, ceduto come semilavorato alla Distillerie Mazzari, subisce un ulteriore processo di lavorazione per la trasformazione in Acido Tartarico Naturale utilizzato in ambito alimentare, farmaceutico, edile e cosmetico; i vinaccioli, ovvero i semi contenuti all’interno dell’acino dell’uva, da cui si ricava un olio di pregio alimentare e cosmetico ricco di polifenoli, vitamina E, acidi grassi saturi, mono e polinsaturi in quantità di gran lunga superiori a quelle contenute in tutti gli altri oli vegetali. Una produzione che si sviluppa nell’ottica di una completa valorizzazione dei sottoprodotti derivanti dalla lavorazione dell’uva.
Deta Distilleria, la storia. È il 1926 quando la famiglia dei marchesi Torrigiani di Santa Cristina fonda una piccola distilleria a Barberino Val d’Elsa, tra le province di Firenze e Siena. Nel secondo dopoguerra Angelo Gianchecchi prende in mano le redini dell’azienda e la distilleria diventa, in breve, un punto di riferimento per le cantine toscane. Il 1978 è l’anno della nascita della Distilleria Deta, fondata da Luigi Forni e dalla figlia Annamaria. È un momento decisivo, anche perché gli impianti produttivi vengono modernizzati e viene realizzato un impianto di depurazione con le acque di risulta. Un passaggio che, idealmente, crea una continuità con l’impegno di oggi e l’inaugurazione del nuovo bacino di depurazione. Un’altra tappa decisiva è il 2017 con l’ingresso della Distilleria Deta nel “Gruppo Mazzari”, a seguito dell’acquisizione dell’intero capitale da parte di Distillerie Mazzari S.p.A, leader mondiale nella produzione di Acido Tartarico Naturale e importante realtà nel settore di produzione di bioetanolo, alcool etilico a uso alimentare e industriale, acquaviti e brandy.
Fonte: Ufficio Stampa
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