Le piazze toscane contro l'attacco di Erdogan ai curdi

FFF a Firenze sfilerà verso il consolato Usa

A Firenze Fridays For Future manifesterà contro l'attacco della Turchia ai curdi. Appuntamento domani, giovedì 10 ottobre alle ore 18:00 in piazza Santa Maria Novella per poi dirigersi sotto il consolato USA.

Nelle ultime ore il governo turco di Erdogan ha iniziato i bombardamenti contro la Confederazione Democratica della Siria del Nord e dell’Est, nella regione del Rojava. Si registrano già i primi morti tra la popolazione civile, mentre le forze di difesa del popolo (le stesse che hanno sconfitto la barbarie di ISIS e in cui ha combattuto Orso, partigiano fiorentino) combattono metro per metro.
In questo territorio si sta sperimentando da anni una nuova forma di società che sfida il sistema capitalista che sta distruggendo il nostro pianeta, tenendo al centro l’ecologia, l’autodeterminazione delle donne e una democratizzazione radicale di tutti gli aspetti della vita.
In questo territorio devastato dal profitto, dal disboscamento, dallo sfruttamento, dall’estrattivismo e dalle monocolture si sta tentando giorno dopo giorno di creare dal basso un nuovo equilibrio ecologico.
Negli anni precedenti alla rivoluzione, le produzione e l'uso di energia, le cattive politiche di gestione dei rifiuti, e un alto tasso di utilizzo di fertilizzanti chimici in agricoltura hanno danneggiato il terreno, l'aria e l'acqua. Inoltre la popolazione deve far fronte ai problemi creati dalla costruzione di dighe nel Kurdistan settentrionale occupato dalla Turchia, e dal conseguente uso incontrollato delle falde acquifere da parte del governo di Erdogan per la propria agricoltura. Negli ultimi anni c'è stata una significativa diminuzione nella portata di tutti i fiumi che entrano in Rojava e una conseguente diminuzione del livello delle falde acquifere. La Turchia sta sistematicamente chiudendo il rubinetto dell'acqua del Rojava.
Nonostante i molti progetti in atto, come rimboschimento, creazione di riserve naturali e infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti eco-compatibile e l’aver impedito ad oggi a molte multinazionali come McDonald’s di aprire punti vendita e fare profitto su questi territori, le strutture dell'Autonomia Democratica sono ancora in una situazione materiale difficile, e in questo momento si trovano a dover far fronte a un attacco militare diretto che vuole distruggere questa esperienza rivoluzionaria.

Come Fridays For Future Firenze ci schieriamo a difesa della rivoluzione confederale contro l’attacco assassino di Erdogan. Ci sentiamo vicini ad una rivoluzione ecologica di questo tipo e ne traiamo esempio. Il Rojava non sarà una prateria per la speculazione delle grandi multinazionali che estraggono le risorse e inquinano per i loro profitti. Fermiamo l'invasione turca e la dittatura di Erdogan!

Invitiamo gli altri nodi territoriali di Friday For Future a solidarizzare e a partecipare alle manifestazioni contro la guerra nel nord della Siria convocate in tutte le città!

Il presidio a Empoli

Sabato 12 ottobre a Empoli, a cura di Cobas empolese valdelsa, Comunità in Resistenza Empoli/CSA Intifada, si terrà un presidio in piazza della Vittoria a Empoli, dalle ore 17

Il confine turco siriano è diventato negli ultimi anni un simbolo di resistenza e autodeterminazione di un popolo, quello Kurdo, che da sempre lotta per avere un suo territtorio.Il Rojava (noto anche come Kurdistan siriano o Kurdistan Occidentale) oltre ad essere un esempio di resistenza è diventato anche una sperimentazione democratica interessantissima, infatti Il governo della regione è basato sulla filosofia del federalismo democratico che implica l’autosufficienza, il localismo e il pluralismo politico.

Tutto è nato dalla Carta di Rojava :“Noi, popoli delle Regioni Autonome, ci uniamo attraverso la Carta in uno spirito di riconciliazione, pluralismo e partecipazione democratica, per garantire a tutti di esercitare la propria libertà di espressione. Costruendo una società libera dall’autoritarismo, dal militarismo, dal centralismo e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica, la Carta riconosce l’integrità territoriale della Siria con l’auspicio di mantenere la pace al suo interno e a livello internazionale.”

Nei giorni della resistenza a Kobane dall’Europa e dall’Italia sono accorsi a centinaia, tra attivisti di associazioni, centri sociali e gruppi solidali dando vita a staffette che hanno sviluppato quella diplomazia dal basso che dal Chiapas è diventato un percorso democratico e diretto di solidarietà attiva.

 

 

 



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