Incidente sul lavoro a San Miniato, il cordoglio dei sindacati

Il Direttivo Provinciale della Uilm Pisa insieme al Coordinatore regionale Uilm Toscana, Vincenzo Renda, esprimono il proprio cordoglio per la morte sul lavoro del nostro amico e iscritto Antonio Domante ieri 11 ottobre (qui la notizia).

“Ci troviamo purtroppo a piangere un’altra morte sul lavoro, una situazione profondamente ingiusta, mai accaduta. Un episodio che ci spinge a ribadire ancora una volta la necessità di favorire la sicurezza sui posti di lavoro con azioni concrete. Alla famiglia e ai colleghi di Antonio che ha perso la vita, vanno le condoglianze di tutta la Uilm di Pisa e Toscana, in attesa che le autorità proposte facciano luce sulle cause dell’accaduto”.

Anche il Segretario Generale della UIL Toscana, Annalisa Nocentini, a nome di tutta la Confederazione regionale ha voluto esprimere profonda tristezza per l’ennesimo incidente mortale sul lavoro che colpisce la Toscana. “Come UIL abbiamo più volte rimarcato che non si fa abbastanza per quanto riguarda la sicurezza - spiega Nocentini - Dobbiamo garantire l’incolumità attraverso formazione e monitoraggio costanti, non possiamo restare inerti di fronte a un susseguirsi quasi quotidiano di questi incidenti. E’ straziante dover piangere ancora un nostro compagno che cade sul proprio posto di lavoro. La UIL Toscana tutta si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi di Antonio”.

Il cordoglio e la rabbia della Cgil pisana

La Cgil di Pisa esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi di Antonio Domante, il lavoratore che ieri ha perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro mentre operava nella campagna di San Miniato nella manutenzione di un oleodotto. La nostra continua battaglia in difesa della salute e sicurezza sul lavoro non riesce ad  impedire questa strage insopportabile, perché si continua ad investire troppo poco nella prevenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ogni volta che notizie di morti sul lavoro, che si aggiungono ad una lista ormai troppo lunga quale quella di una vera e propria strage, ci raggiungono fanno crescere insieme alla commozione una rabbia profonda. La rabbia di chi come noi continua a pensare che la responsabilità non sta nel caso fortuito, ma in un'organizzazione del lavoro sbagliata che antepone il profitto alla vita umana. Non ci stancheremo di gridare forte questa ingiustizia insieme alla battaglia quotidiana per il lavoro, il suo valore, la sua sicurezza.



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