Jobbando, le quattro proposte di CNA Firenze Metropolitana

(foto gonews.it)

Sono 4 le proposte che CNA Firenze Metropolitana sta riservando ai giovani e meno giovani che stanno affollando l’edizione 2019 di Jobbando: lavorare per il Sistema CNA (l’associazione sta cercando addetti payroll, specialisti bandi e finanziamenti, addetti rendicontazione corsi di formazione, tecnici per la sicurezza sul lavoro e sistemisti software); lavorare per una pmi (le imprese socie di Cna stanno cercando addetti assemblaggio, macchinisti, prototipisti, modellisti e tagliatori per la pelletteria; panificatori; addetti al tornio); partecipare a corsi che forniscano la formazione adatta per rispondere ai requisiti delle figure ricercate (l’associazione ne organizza anche di completamente finanziati attraverso Ambiente Impresa, la sua agenzia formativa); diventare un imprenditore.

Un’opzione, quest’ultima, da non affrontare come un ripiego alla disoccupazione. Lo sanno bene i giovani imprenditori che, in un’indagine eseguita da CNA su un loro campione rappresentativo, hanno dichiarato di aver scelto di fare impresa per la voglia di realizzare le proprie aspirazioni. Si tratta di un dato di grande importanza che suggerisce che, nonostante le difficoltà derivanti da un contesto economico poco accogliente, la propensione all’imprenditorialità è alimentata ancora dalla passione e dalla voglia di mettersi in gioco rischiando in prima persona (solo l’8,5% degli intervistati ha scelto la via del lavoro indipendente per mancanza di opportunità lavorative alternative).

Ma fare impresa, oggi, risulta difficile: in base ai dati della Camera di Commercio, l’apertura di nuove imprese nella Città Metropolitana di Firenze è in costante calo: -10% rispetto al 2009 e -2% nell’ultimo anno. L’imprenditoria giovanile è calata dal 2017 al 2018 del 4,1% e da dicembre 2018 a giugno 2019 del 7,5% assestandosi oggi a 7.137 imprese attive.

“In questa fase economica ‘fare impresa’, avviare e consolidare una attività imprenditoriale, è più difficile rispetto ad alcuni anni fa – spiega Massimo Lapini, responsabile delle Risorse Umane e del sistema formativo di CNA Firenze Metropolitana - La domanda interna stagnante, la competizione nei settori più esposti e sui mercati esteri, la necessità di un continuo aggiornamento formativo e di investimenti digitali rendono oggi il lavoro autonomo e di impresa più rischioso. Per questo motivo la passione e le competenze da sole non bastano: è necessario un accompagnamento, una sorta di tutoraggio che CNA fornisce quotidianamente e delle politiche in grado di rendere ogni località un ambiente adatto per promuovere attività produttive e innovazione che CNA propone costantemente”.

Ed ecco alcune proposte.
1) Prevedere che i percorsi di orientamento scolastico e formazione favoriscano la possibilità di far emergere nei giovani la vocazione imprenditoriale e l’attitudine all’imprenditorialità: serve un cambiamento di tipo culturale che parta dal mondo della scuola e dal rafforzamento dello strumento dell’alternanza scuola–lavoro per consentire agli studenti che si affacciano al mondo del lavoro di scoprire le potenzialità e le caratteristiche del lavoro autonomo.
2) Trasferire la cultura e la formazione di impresa nel sistema formativo ed universitario con moduli formativi obbligatori nei programmi di studio delle scuole superiori, degli ITS e dei corsi universitari delle lauree tecniche o professionalizzanti finalizzati alla formazione all’imprenditorialità, sia per quanto riguarda gli aspetti relativi all’orientamento al fare impresa che per quanto riguarda l’organizzazione di impresa, la redazione dei progetti di impresa e la gestione delle risorse umane.
3) Introdurre soluzioni e strumenti che possano rendere per le banche meno rischiosi e quindi più appetibili i finanziamenti destinati ai progetti dei giovani imprenditori. Una prima modalità può essere quella di prevedere che sulla quota di investimento destinata a tali progetti si possano allentare i vincoli e i criteri di vigilanza in modo da consentire alle banche di avere, rispetto ai giovani imprenditori un atteggiamento più “complice” e dare, in tal modo, tempo ai progetti di decollare. Una seconda modalità potrebbe essere quella di immaginare forme di compartecipazione pubblica al rischio attraverso la messa a disposizione di fondi pubblici al sistema bancario da destinare ai progetti dei giovani.
4) L’attivazione di strumenti pubblici di incentivazione ad hoc: incentivi strutturali con un orizzonte di applicazione temporale ampio che consenta ai giovani di programmare investimenti a medio e a lungo termine. È necessario, inoltre, che tali strumenti siano semplici ed automatici, in modo da garantire anche tempi certi di erogazione.
5) Un sistema di welfare che comprenda e valorizzi anche la dimensione del lavoro autonomo e che riguardi tutti gli imprenditori. Affrontando la decisione di mettersi in proprio i giovani sono consapevoli che, perseguendo tale percorso, rinunceranno, per tutta la loro vita lavorativa, a molte tutele tipiche del lavoro dipendente come quella della salute e la protezione dei diritti alla genitorialità. Un Paese avanzato dovrebbe, tuttavia, offrire uguali tutele al cittadino indipendentemente dal fatto che si tratti di un lavoratore dipendente o autonomo.
6) Un’azione più forte di sostegno a favore della trasmissione d’impresa che andrebbe agevolata su più fronti. Certamente, un sistema più efficace di riduzione del carico fiscale a favore delle nuove attività avviate a seguito di trasferimento generazionale di impresa, esentandole da IRPEF ed IRAP, almeno nei primi tre esercizi d’imposta successivi a quello di avvio dell’attività. All’acquirente dell’azienda andrebbe, inoltre, riconosciuta un’esenzione totale o parziale dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali in presenza di immobili, a condizione che l’imprenditore dichiari di proseguire l’attività per almeno un quinquennio.

Chi non è riuscito a candidarsi per le posizioni richieste durante Jobbando, può farlo sul sito dell’associazione: www.firenze.cna.it sezione job

Fonte: CNA - Ufficio stampa

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