Artigiancredito Toscano e Unifidi Emilia si uniscono in consorzio 

Un’aggregazione per continuare ad operare con successo sul mercato e formare, in questo modo, il più grande consorzio fidi italiano. Lo scorso 5 novembre è ufficialmente arrivato il via libera definitivo alla fusione per incorporazione in Artigiancredito Toscano di Unidifi Emilia Romagna, dando seguito a quanto le assemblee straordinarie dei soci dei due consorzi avevano già approvato lo scorso 3 settembre. Nasce quindi un nuovo soggetto ci si colloca al vertice dei Consorzi Fidi vigilati, nel nostro Paese. La nuova realtà, denominata “Artigiancredito - Consorzio Fidi della piccola e Media Impresa”, è già operativa e può contare su circa 113mila imprese associate e 1,2 miliardi di garanzie in essere, oltre ad un capitale primario di classe 1 di 103,8 milioni di euro. Il Cet1 si attesta invece al 15,86%, mentre il capital ratio al 16,50%.

La Sede Legale e la Direzione Generale del nuovo soggetto si trova a Firenze, mentre a Bologna è stata istituita una sede secondaria con prevalente funzione commerciale, volta a salvaguardare e sviluppare il rapporto con le imprese del territorio emiliano romagnolo, attraverso i rapporti con la rete distributiva associativa, le istituzioni locali, le associazioni imprenditoriali e l’importante esperienza maturata nella gestione di fondi pubblici regionali.

La fusione, nel rispetto delle esperienze maturate e competenze acquisite da ciascuna delle due società, consentirà di rispondere alle esigenze imposte dai mutamenti normativi e di mercato, cercando di cogliere le opportunità di crescita per le aziende del territorio toscano ed emiliano romagnolo.

Con la sottoscrizione dell’atto di fusione, infatti,  nasce un confidi di primario rilievo nazionale con una dimensione funzionale all’attuazione di nuove strategie operative sia con il sistema bancario, sia attraverso l’erogazione di nuovi servizi, dotato di risorse economiche e manageriali adeguate ad assicurare migliori standard qualitativi nell’offerta di servizi alle imprese socie, in modo da affrontare con successo le sfide imposte dal mercato della garanzia e più in generale dell’accesso al credito delle PMI del territorio.

“L'interazione istituzionale-operativa con i rispettivi enti regionali sarà fondamentale – ha sottolineato il presidente di Act Fabrizio Campaioli. – La Regione Emilia Romagna ha già attivato, con proprie risorse, una sezione speciale al Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi, ed attendiamo a brevissimo i decreti attuativi relativi alle modalità di utilizzo delle risorse che la Regione Toscana ha stanziato, contenute nel recente Patto per lo Sviluppo della Toscana voluto dal presidente Rossi, che destina 60 milioni di euro a favore dell'accesso al credito delle Pmi del territorio”.

Fonte: Ufficio Stampa

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