Liliana Segre 'sionista', botta e risposta tra il sindaco e il consigliere leghista a Castelfiorentino

Rivendicare i valori della democrazia e dell'accoglienza sta caratterizzando la posizione di chi, in questi giorni, si contrappone ai nazionalismi, al razzismo e ai toni violenti di chi ha costretto la senatrice a vita Liliana Segre a vivere sotto scorta.

Il dibattito si svolge in sede nazionale e tra i banchi dei consigli comunali di tutta Italia e a tutti i livelli istituzionali, oltre che sui social e sui media.

Anche Castelfiorentino, nell'Empolese, vive un momento di scontro sul tema, con un botta e risposta via social tra Paolo Cambi, consigliere leghista e Alessio Falorni, sindaco del Pd. Il sindaco Falorni risponde alle parole del consigliere Cambi che ha condiviso un post scritto da un utente indicato come vicino a Casa Pound dal sindaco Falorni, in cui la senatrice a vita Segre, scampata appena ragazzina all'Olocausto, viene dipinta come una 'sionista', che utilizza gli stessi 'toni utilizzati dai nazisti' e la accusa di 'voler calpestare la Costituzione'.

Inoltre il consigliere leghista in un suo post successivo accusa il Pd di arroganza e di sottrarsi al dialogo.

Il sindaco Falorni risponde al consigliere leghista citando in una nota i padri della democrazia Locke, Rawls, Habermas e sottolinea: "Nell’arena democratica non ogni idea ed espressione è permessa: per questo, esistono delle leggi."

"Viviamo un’epoca di mistificazioni vergognose -prosegue il primo cittadino-, in cui i lupi si travestono da agnelli rivendicando libertà di pensiero e diritto di idea, per poter esprimere le nefandezze più efferate."

Il sindaco Falorni, accetta poi il dialogo richiesto dal consigliere Cambi, ma indica il Consiglio Comunale quale sede appropriata per avviare un dialogo.

"Io credo sia un dovere preciso di ogni persona che si definisca italiano, e si riconosca nei principi della Costituzione, dichiarare che queste idee fanno schifo, e vanno ripudiate in radice.Io credo sia un dovere preciso di ogni persona che si definisca italiano, e si riconosca nei principi della Costituzione, dichiarare che queste idee fanno schifo, e vanno ripudiate in radice.E siccome per me questo è un valore da difendere, nella mia comunità e nella mia Nazione, mi occuperò del fatto che questo principio venga ribadito nella sede più ufficiale che esista, per esprimere questi valori: il Consiglio Comunale.
In quella sede il signor Cambi avrà la possibilità di instaurare tutto il dialogo che vuole. E io avrò la possibilità, di contro, di ribadire che quelle idee e quei pensieri mi fanno schifo, e voglio che restino il più lontano possibile dalla nostra Castelfiorentino, che ha valori completamente opposti, inscritti nella sua storia (Città medaglia d’argento della Resistenza) e nel suo DNA di popolo".

 



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