Patrono Santa Croce, Lambertucci: "Devozione sfruttata come bancomat elettorale"

(foto gonews.it)

Con ben due mozioni avevamo squarciato il tabú del messaggio laico del sindaco pronunciato nel bel mezzo della funzione religiosa solenne per le celebrazioni della Santa Patrona e della partecipazione di politici più o meno importanti in cerca di visibilità preelettorale. Lo avevamo fatto per lo stucchevole modo che hanno gli esponenti del PD di sfruttare a mo' di bancomat elettorale la devozione che un popolo nutre per i propri santi patroni e le proprie tradizioni religiose salvo poi professarsi laici a proprio piacimento quando magari si tratta di rispondere alla richiesta di allestire presepi nelle scuole e nella casa comunale provenienti da altre forze politiche. Bel modo di proporsi come amministratori di una comunità. Al primo posto la visibilità elettorale, guadagnata a colpi di discorsi vuoti, inaugurazioni e nastri tagliati, e poi spazio a tutto il resto e poco importa se, per sorbirsi il discorso "pippone" di diversi minuti fine a sé stesso e autoreferenziale del sindaco, dove ricordare all'orecchio della gente i soliti temi inflazionati di una politica insulsa, i fedeli vedranno prolungarsi la solenne celebrazione e magari dovranno anche rinunciare a vedere le spoglie miracolose dell'amata Santa.

Ma questa volta "il re è nudo" e finalmente il pensiero unico è stato messo in discussione da chi non la pensa come l'amministrazione, cioè da quella parte di popolazione che non ama certi tipi di teatrini irrispettosi durante la messa pur essendo disposta a tollerare che il primo cittadino tenga un discorso terminata la funzione religiosa e fuori dall'ambone come prevedono i documenti della Congregazione per il Culto Divino.
Alle volte, purtroppo, nella speranza di dare lustro all'evento e in perfetta buona fede, chi lo organizza finisce per dare visibilità a qualche politico di passaggio che, a cuore, ha ben altro che rendere devoto omaggio al personaggio religioso. Qualche esponente della maggioranza ha provato a giustificare la presenza di politici per dare importanza ad una festa che sarebbe sempre meno partecipata negli ultimi tempi ma, allo stesso tempo, ha respinto una nostra mozione che impegnava il sindaco a farsi parte promotrice con la curia e la proloco per un rilancio importante della festa; con ciò dimostrando tutte la contraddizioni di un tale difesa d'ufficio. Non si pone attenzione al fatto che ad allontanare la gente c'è proprio questa cieca caparbietà dei nostri politici locali di non voler rinunciare a questa usanza dell'interruzione della messa, adottata ed imposta solo da pochi anni, e di salire sul palcoscenico degli altari invece di partecipare come spettatori composti tra i cittadini, devoti tra i devoti, alla solenne celebrazione religiosa. Fin quando non si capirà questo, il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani o gli altri consiglieri regionali hanno voglia di venire a fare mille e una passerella arrivando tra l'altro, alcuni, con un ritardo imbarazzante. Saranno sempre invisi dalla popolazione santacrocese perchè ritenuti corpi estranei al DNA della nostra comunità.

Alessandro Lambertucci, "Per un'altra Santa Croce"



Tutte le notizie di Santa Croce sull'Arno

<< Indietro

torna a inizio pagina