Regionali 2020, 'Giani l'aggregatore' a difesa della roccaforte ros(s)a

Non poteva esserci luogo più simbolico di un’antica roccaforte nel cuore della Toscana per lanciare la campagna elettorale del centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali. Eugenio Giani ha ufficialmente presentato ieri la sua candidatura a governatore all’ombra della torre di Federico II a San Miniato, prendendosi l’onere di difendere la ‘roccaforte rossa’ su cui il centrodestra vuole mettere le mani.

L’attuale presidente del consiglio regionale ha dato il La con il suo ‘discorso ai toscani’, tracciando sommariamente l’itinerario della sua proposta politica: dal potenziamento delle infrastrutture ad un piano di energia green, fino al tema della riforma della Sanità diffusa, una narrazione condotta interamente sotto il vessillo del ‘Made in Tuscany’ da valorizzare. Giani può costruire la sua campagna sul terreno ben seminato di questi cinque anni da presidente del consiglio regionale, dove tra strette di mano, tagli di nastro e una serie infinita di apparizioni al limite dell’ubiquità, ha saputo stringere una fitta rete di relazioni sul territorio che hanno pesato sulla sua candidatura. Giani è un politico di lungo corso, una figura apprezzata e conosciuta, nonché un candidato con un elevato peso specifico.

Eppure il suo nome ha creato non pochi malumori a sinistra e persino nel suo partito: figura troppo legata a Renzi e al vecchio corso del Pd, ha evocato in molti la paura che quel capitolo della storia recente del partito non fosse statoi chiuso in un cassetto. E a dire il vero sembra proprio così: Giani ha imposto in largo anticipo un’autocandidatura che ha raccolto via via consensi all’interno di un PD che sembra essere ancora renziano con o senza Renzi, poi ha reso evidente la mancanza di un’alternativa valida, trasformando i malumori in un’acclamazione all’unanimità.

Negli altri partiti di sinistra il boccone, per quanto amaro, non è risultato indigesto e Giani potrà fare conto su una coalizione di 18 sigle, tra cui Italia Viva, Sinistra Italiana, Articolo 1, i Verdi e Comunità Civica Toscana, anche se solo attraverso un appoggio esterno. A prevalere, più che una sincera convinzione, è stata forse la necessità di difendere la roccaforte rossa. Ma ricucire la sinistra è un compito titanico anche per Giani, che si vedrà affiancato da almeno uno sfidante di area, probabilmente Tommaso Fattori.

Giani si è presentato dopotutto come un candidato moderato, un 'aggregatore' che guarda tanto a sinistra quanto al centro per difendere una roccaforte che ormai da rossa è diventata rosa, unico argine possibile alla destra sovranista. È questo il profilo con cui si presenta agli elettori che su questo lo giudicheranno. Le regionali entrano quindi nel vivo, adesso si attende la mossa degli sfidanti.

Giovanni Mennillo

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