Bonaccini vittorioso, la sinistra ora spera con Giani in Toscana

Eugenio Giani e Stefano Bonaccini

Bonafè (Pd): “Buongoverno ha vinto contro propaganda. Pronti anche in Toscana con proposte, concretezza e apertura”

“Hanno vinto il buon governo, la competenza, la concretezza, la capacità di parlare alla gente di cose vere contro la propaganda e l’arroganza. Questo è accaduto in Emilia Romagna grazie al lavoro di Stefano Bonaccini. Salvini ha invece provato ad usare quella regione per dare la spallata al governo, con la solita ricetta che alimenta le paure e strumentalizza le vicende giudiziarie, ma ha sbattuto contro la forza di una grande partecipazione democratica e i valori del centrosinistra.

Qui in Toscana adesso ci aspetta lo stesso importante lavoro verso il voto regionale: abbiamo fatto un primo percorso sia programmatico sia di consultazioni, aperte anche a soggetti esterni, che ci ha permesso di avere con largo anticipo sul voto un candidato presidente. Il Pd della Toscana è pronto ad essere all’altezza della sfida: anche qui proposte e concretezza saranno la nostra forza, accompagnate da una apertura vera alle tante competenze della società civile”.

Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, dopo il voto in Emilia Romagna.

Nardini: "Salvini sconfitto numero uno"

Prima di parlare della sonora e netta sconfitta di Salvini, voglio parlare della vittoria.

Ha vinto il centrosinistra unito, coraggioso, capace di aprirsi e di ascoltare.
Ha vinto Stefano Bonaccini, la sua esperienza di buongoverno, il suo profilo e il suo stile capaci di parlare alla ragione e al cuore. Ha vinto, senza dubbio, Nicola Zingaretti, che più di ogni altro in queste settimane ha puntato tutto sulla pluralità e l'abbattimento di vecchi muri e steccati con la società civile, con le piazze che sono tornate a riempirsi di orgoglio e di valori, di lotta e di amore per la propria terra. Il PD è di nuovo il primo partito, con un'affluenza incredibilmente superiore a 5 anni fa e ha retto perfino in Calabria, dove invece nell'insieme la sconfitta è chiara e dovuta a questioni annose. Proprio per la difficoltà di quella battaglia va ringraziato il candidato Filippo Callipo, il cui profilo sarà comunque prezioso per la ricostruzione del fronte progressista calabrese.
Hanno vinto anche le Sardine, che hanno inceppato gli ingranaggi della narrazione della Bestia, sbattendo in faccia a tutti che esiste una larga fetta di questo Paese che non si riconosce nella politica del dolore esibito, dell'odio, dello stile squadrista, dell'abuso degli episodi di cronaca finalizzato alla recrudescenza emotiva della popolazione. Sono state, sono e saranno una sveglia preziosissima per i partiti progressisti e per il nostro popolo, per pungolarci e spingerci all'incontro.

Veniamo alla sconfitta. Salvini è lo sconfitto numero uno. Ha puntato tutto sull'Emilia, ogni arma del proprio rabbioso arsenale. Nella escalation impressionante di toni e messe in scena, gli rimaneva giusto la dichiarazione di guerra civile, come ha giustamente sottolineato Da Milano. Non ha più munizioni. È un leader tutt'altro che invincibile, è molto prevedibile, oggi è battuto nettamente. Lo è anche il centrodestra, che sull'uomo forte ha puntato l'intero bottino e ne paga il conto, anche se la coalizione resta elettoralmente forte e a livello nazionale è ancora estremamente pericolosa.
Sono sconfitti i 5 Stelle, che oggi più che mai arrivano al nodo cruciale di decidere come fare evolvere la propria esperienza e funzione in un panorama democratico che si ricolloca in un'ottica fortemente bipolare, che passa soprattutto per la difesa militante dei valori costituzionali fondamentali dall'aggressione di una destra senza limiti a trazione nazionalista.
Il risultato impone, sia a noi che a loro, di capire con sforzo maggiore se il loro profilo può mettersi a disposizione di esperienze di governo progressiste sui territori, anche in Toscana, fermando ovunque sia possibile il pur indebolito tentativo di assalto salviniano.

Stiamo attenti a un pericolo che incombe: non diamo nulla per scontato. I modelli e le vittorie non sono automaticamente esportabili, ma certamente il voto in Emilia ci dice cose preziosissime: con l'unità e con la riscoperta di una politica inclusiva e capace di rivendicare il proprio profilo le partite sono apertissime. Il centrosinistra è tornato forte e il PD guidato da Zingaretti è stato consolidato nella sua funzione di perno della coalizione e di architrave del confronto con la società civile. L'Emilia avrà altri cinque anni di governo moderno e proiettato al futuro. È un nostro preciso dovere compiere ogni azione politica perché anche qui in Toscana sia così, con la forza di rompere vecchi schemi e automatismi, con il coraggio di rimescolare le carte e aprirsi, dimostrando di aver compreso le lezioni del recente passato. Ce la faremo, per amore della Toscana. Insieme.

Mazzeo (Pd): "Non abbassare la guardia"

"Quella di ieri in Emilia Romagna è stata una grande vittoria e in queste ore, giustamente, condividiamo tutti l'entusiasmo per un risultato netto e senza appello in cui si premiano sia una persona davvero in gamba come l'amico Stefano Bonaccini sia anni di buon governo e buona amministrazione della Regione.
E' un modello che abbiamo tutte le possibilità di replicare tra qualche mese anche qui in Toscana ma guai se pensassimo di poter abbassare la guardia! Anzi. Il voto in Emilia Romagna deve essere uno stimolo ulteriore per tutti noi a marcare con forza le differenze con la destra di Salvini e a costruire per i cittadini una Toscana che sia sempre più modello di ecosostenibilità, eccellenza sanitaria, potenzialità di investimento e creazione di posti di lavoro. Una Toscana in grado di pensare alle donne e alle famiglie rendendo gratuiti gli asili nido e alle giovani generazioni sostenendo concretamente le idee e i progetti di chi esce dalle nostre università. E infine una Toscana che, proprio come accaduto a Bonaccini in Emilia Romagna, possa riconoscersi in una persona come Eugenio Giani che ama e conosce profondamente la sua regione e che ne esprime al meglio i valori, la storia e l'identità più profonda così lontana dai citofoni, dalle felpe e dagli slogan da dare in pasto alle bestie dei social".

Così il consigliere regionale PD, Antonio Mazzeo, commentando il risultato delle elezioni in Emilia Romagna e la conferma a presidente della Regione di Stefano Bonaccini.

Scaramelli (Italia Viva): "Bissiamo in Toscana con Giani"

“Vittoria netta e di merito per Stefano Bonaccini in Emilia Romagna. Un risultato importante per una campagna elettorale che ha riacceso la voglia di partecipare e contribuire, ognuno con i propri modi e le proprie idee di progresso, alla vita politica della Regione. Adesso lavoriamo, tutti insieme, per fare il bis in Toscana con Eugenio Giani candidato presidente del centro sinistra”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che aggiunge: “In Emilia Romagna hanno vinto la concretezza, la credibilità del lavoro svolto e il radicamento nel territorio incarnati da un candidato unitario, attendibile e attrattivo. Un risultato che dimostra che il centro sinistra vince e appassiona se riesce ad attuare percorsi realmente condivisi e trasversali. Italia Viva è pronta in Toscana a metterci anima, cuore e passione per coinvolgere in tutti i territori donne e uomini della società civile”.

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