Cosa Nostra, la mafia anche tra Prato e Firenze: 12 arresti

Il Palazzo di Giustizia di Firenze (foto gonews.it)

Dodici persone sono finite in manette per associazione a delinquere e riciclaggio: la banda avrebbe favorito Cosa Nostra. La guardia di finanza di Prato ha concluso l'operazione Golden Wood con circa 300 finanzieri su tutta Italia. Al palazzo di giustizia di Firenze il procuratore Giuseppe Creazzo sarà in conferenza con il procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Sei persone sono in carcere, sei ai domiciliari, sessanta invece gli indagati. Due arrestati abitano a Campi Bisenzio, due a Prato, uno a Sesto Fiorentino. L'operazione contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, autoriciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, nonché reati di intestazione fittizia di beni, contraffazione di documenti di identità e sostituzione di persona.

Cosa è avvenuto

Il flusso illecito di denaro, ricostruito dalla GdF di Prato e dalla Dda di Firenze, è di circa 150 milioni di euro; 39 provenivano direttamente da persone palermitane legate alla mafia. Quei soldi sono stati riciclati principalmente nell'economia toscana.

Sono state create, per l'appunto, trentatré imprese con sedi in tutta Italia, Toscana inclusa. Si occupavano di commercio di pallets. Le fatture inesistenti venivano emesse sia tra aziende interne al gruppo criminale, sia a favore di aziende ad esso estranee, che usufruendo del servizio illegale si garantivano vantaggi fiscali.

Le imprese 'sane' versavano tramite bonifico alle cartiere facenti capo al gruppo criminale il corrispettivo degli importi falsamente fatturati (per consegne di pallets mai avvenute), che poi veniva restituito in contanti, decurtato del 10%.

Gli indagati, stando agli inquirenti, si erano messi a disposizione di uno degli arrestati quando questi era detenuto a Prato. Gli venne reperita una casa a Campi Bisenzio nel 2017, dove trascorse i domiciliari. Inoltre gli venne garantito l'uso di un cellulare per avere contatti in Sicilia. Su tutto questo continuano gli accertamenti.

Le congratulazioni di Biffoni

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni esprime le proprie congratulazioni per la maxi operazione antimafia condotta dalla Guardia di Finanza di Prato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che stamani all’alba ha portato all’arresto di 12 persone accusate di associazione a delinquere e riciclaggio di oltre 50 milioni di euro a favore di Cosa nostra, al sequestro di 15 aziende, di decine di conti correnti e 120 perquisizioni domiciliari «La vasta operazione di indagine Golden Wood, partita da Prato, è un esempio evidente dell'impegno di tutte le istituzioni e le forze dell'ordine nel tutelare la legalità ed impedire che le organizzazioni mafiose riescano ad infiltrarsi nel tessuto economico locale. E il nostro territorio ha dimostrato ancora una volta di avere gli anticorpi per contrastare chi agisce fuori dalle regole e dal quadro normativo. Voglio ringraziare la Procura antimafia, la Direzione distrettuale antimafia di Firenze e la Guardia di Finanza di Prato per questo notevole risultato».

Il commento di Rossi e Bugli

Riciclavano denaro per il clan palermitano Tagliavia e sono stati arrestati: dodici persone, accusate di favorire gli affari di Cosa Nostra, sono state fermate oggi all’alba dalla Guardia di Finanza di Prato nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze.

“L’operazione di oggi – commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi, che ringrazia agenti e inquirenti - dimostra, come già abbiamo più volte affermato commentando il Rapporto annuale sui fenomeni criminosi realizzato dalla Giunta regionale assieme alla Scuola Normale di Pisa, che la Toscana non è immune né da attività criminose di tipo mafioso né da vere e proprie presenze organizzate. E ci ricorda che occorre continuare a tenere alta la guardia contro la capacità di radicamento della criminalità organizzata”.

“Si tratta di un ulteriore campanello di allarme che le mafie emigrano lì dove trovano condizioni vantaggiose, sia economiche, con maggiori opportunità legate al riciclaggio, sia criminali, data la presenza di soggetti in loco capaci di garantire il necessario per trasferire il business”. “L'operazione – aggiunge sempre Bugli - è anche prova che la strategia di questi ultimi anni, fatta di maggiori approfondimenti investigativi e supporto da parte della Procura, paga, svelando patrimoni per molto tempo 'invisibili'.

“Per contrastare e battere le mafie – si sofferma Rossi - è determinante l’attività di repressione della magistratura e delle forze di polizia. Ma è altrettanto fondamentale il contributo di tutti. Per questo rivolgo un appello ai cittadini tutti e agli imprenditori, spesso vittime di attività illecite come l’usura, a segnalare e denunciare tutto quello che può configurarsi come fenomeno criminale e mafioso”. “Nessun territorio – conclude - può considerarsi immune dalla presenza della criminalità organizzata, ma noi possiamo continuare ad alimentare i nostri anticorpi per impedirne la diffusione. Come giunta regionale restiamo impegnati in prima fila, perché l’attività di conoscenza e di prevenzione del fenomeno continuino con determinazione.

Il plauso di Confindustria

Le imprese di Confindustria Toscana Nord esprimono soddisfazione per l'operazione antimafia svolta dalla Guardia di Finanza di Prato, con il coordinamento della Dda di Firenze.
La prima reazione alle notizie giunte stamattina è stata di costernazione nell'apprendere che sul nostro territorio, nel quale il problema legalità assume molteplici forme, esistono anche dinamiche malavitose come quelle che si leggono nelle cronache di oggi.
Bene quindi che le forze dell'ordine perseguano con determinazione questi fenomeni; fatte salve le necessarie verifiche giudiziarie sulle posizioni delle singole persone, è fondamentale che meccanismi criminali di questo genere, che si insinuano in profondità nel contesto economico locale, vengano duramente repressi.

Le dichiarazioni di Galletti

Su ordine della Dda di Firenze sono state arrestate oggi dodici persone a Prato. Gli indagati devono rispondere di associazione a delinquere e riciclaggio di danaro al fine di favorire "Cosa nostra". Sequestrate 15 aziende e decine di conti correnti. “Ringrazio le forze dell’ordine e gli investigatori per l’ottimo lavoro svolto - afferma Irene Galletti, candidata Presidente del MoVimento 5 Stelle in Toscana - Da tempo solleviamo il problema della presenza mafiosa in Toscana. Si tratta di una presenza consolidata della criminalità organizzata nella nostra regione. Recenti studi censiscono ben 35 organizzazioni di stampo mafioso con sede operativa in Toscana, tra le quali la mafia russa, quella cinese, la ‘Ndrangheta, la Camorra e Cosa Nostra. Occorre l’impegno di tutti per combatterla. Poco tempo fa la Direzione investigativa antimafia (Dda), parlava di ben 78 clan attivi, mentre sono 223 le persone accusate di aver commesso un reato con aggravante mafiosa. Un contesto che fa della Toscana la quarta regione d’Italia per numero di arresti e denunce con questo genere di accusa. Come MoVimento 5 Stelle toscano da anni proponiamo nostre iniziative per combattere la criminalità organizzata, da ultimo anche la creazione di una specifica commissione permanente antimafia in Consiglio regionale.”



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