Coronavirus, circolare del Viminale: "Si alla passeggiata genitore-figlio minore"

È possibile camminare con il proprio figlio minore "purché in prossimità della propria abitazione" e se ad accompagnarlo è uno solo dei genitori. È quanto è stato precisato in una circolare inviata dal Viminale ai prefetti, una nota interpretativa riguardante i famosi 'assembramenti' e 'spostamenti' vietati che diventa importantissima per le forze di polizia in campo per assicurare il rispetto delle misure contro il Coronavirus. Lo stesso capo di Gabinetto, Matteo Piantedosi, ha spiegato che le direttive del Viminale finiranno direttamente nelle mani delle forze di polizia "quotidianamente impegnate nella ricerca di un giusto equilibrio tra l'attenta vigilanza sulla corretta osservanza delle misure e la ragionevole verifica dei singoli casi".

E a giudicare dalle circa 142mila denunce fatte dall'11 marzo, oltre ai furbetti, è lecito domandarsi se i divieti siano stati compresi a pieno. La nuova circolare nella fattispecie risponde alle richieste di molti genitori sulla necessità di portare fuori i bambini per "un'ora d'aria". Anche nel capoluogo toscano, ad esempio, sono state molte le polemche in tal senso e le richieste pervenute al sindaco Dario Nardella. Nella nuova circolare si auspica "valutazioni ponderate rispetto alla specificità delle situazioni concrete", ed ecco che proprio sull'argomento il Viminale ha chiarito che ad un "solo genitore" è consentito "camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all'aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta, inoltre, nell'ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute".

Nel documento si ricorda il divieto di accedere a parchi e giardini, mentre precisa che tra le attività ammesse resta che la possibilità di uscire con il figlio non deve essere considerata come attività sportiva, ossia jogging. Restano "giustificati da esigenze di accompagnamento di anziani o inabili da parte di persone che ne curano l'assistenza, in ragione della riconducibilità degli stessi spostamenti a motivazioni di necessità o di salute", ma "tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento e, quindi, all'obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona".

(Il riferimento al jogging è stato corretto rispetto alla precedente versione dell'articolo, ci scusiamo con i lettori, NdR)



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