In Toscana oltre 35mila metalmeccanici in cassa integrazione, Braccini (Fiom): "Serve nuovo modello sociale"

Risultano oltre 35.000 i lavoratori metalmeccanici in cassa integrazione (FSBA per il settore artigianato) in toscana su 123.808 addetti al settore, e migliaia sono in Smart Working, o lavoro agile, che in questa fase di pandemia viene utilizzato moltissimo.

Stiamo attraversando un’ emergenza sanitaria ed economica determinata da una pandemia che determinerà effetti ad oggi ancora incomprensibili. Dovremo attraversare una fase di crisi economica e recessione profonda, a cui si potrebbe accompagnare una pesante crisi sociale.

Saremo accompagnati dall’ incertezza verso il futuro e questo determinerà paura. Il sindacato è nato per dare sicurezza a tutti coloro che erano costretti alla
solitudine, per camminare insieme con giustizia.

Saranno necessari interventi straordinari e pubblici per tutelare il lavoro e la salute, non bisogna permettere che venga usata la pandemia per mettere in discussione i diritti dei lavoratori e le libertà dei cittadini.

Il lavoro probabilmente cambierà nelle modalità con l’ausilio delle nuove tecnologie digitali, sarà organizzato diversamente a causa sia del distanziamento sociale, sia per la necessità di applicare rigidamente ulteriori condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

La globalizzazione aveva creato un vasto mercato mondiale con catene del lavoro flessibili che con questa crisi si sono rilevate fragili. Non permetteremo che il cambiamento sia scaricato sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici.

Per quanto ci riguarda terremo a riferimento l’accordo sulla sicurezza sottoscritto dal Governo, organizzazioni datoriali e sindacato confederale e continueremo a fare tutti gli accordi aziendali che possono definire, azienda per azienda, massime condizioni di sicurezza e diverse modalità di svolgimento del lavoro, valutando di coinvolgere anche esperti della Comunità Scientifica.

Siamo consapevoli che tante piccole imprese possano incontrare serie difficoltà nella ripartenza e dovremo pensare a piani di riconversione produttiva.
Si rende altresì necessario un nuovo protagonismo dello Stato. L’ Europa deve riscoprire i suoi fondamenti a partire dallo stato sociale in un rinnovato ruolo
pubblico. I soldi ci sono, vanno introdotte misure straordinarie per andarli a recuperare.

La predominanza del mercato e della finanza a scapito dei diritti dei lavoratori ha creato un sistema fallimentare, fatto di precarietà e disuguaglianza nel lavoro. Non é vero che la storia si muove progredendo positivamente. Il futuro é una cosa che si conquista collettivamente e socialmente. Abbiamo la garanzia di un futuro solo creando un nuovo modello sociale a riferimento ed un progetto di trasformazione sociale.

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana



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