Centri diurni per disabili, il Papiro risponde alla Asl Toscana Centro

L'arcivescovo Betori al centro diurno Il Papiro (foto archivio.gonews.it)

La Presidente dell'Associazione Genitori Ragazzi Disabili di Certaldo, ha risposto in merito  alla notizia Chiusura Centri diurni: avviate tempestive azioni di sostegno a distanza per gli ospiti e le loro famiglie, in cui la Asl Toscana Centro ha specificato che le attività a distanza sono partite a metà marzo "Da metà marzo l’azienda sanitaria ha inoltre avviato il progetto “prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza” che consiste in un monitoraggio telefonico finalizzato a raccogliere le disponibilità dei nuclei familiari all’accesso degli operatori presso il proprio domicilio."

La presidente dell'Associazione il Papiro, Marzia Malatesti, racconta un'esperienza diversa.

"In realtà la nostra esperienza come associazione genitori e parenti di persone disabili che frequentano il centro diurno il Papiro è differente da quanto è stato scritto.

Ciò che è stato fatto sono alcune chiamate. Solo la scorsa settimana, ovvero nell’ultima settimana di aprile, è stata rivolta alle famiglie la proposta di fare delle uscite di un'ora o alcune attività in casa.

Proprio a seguito di quelle proposte abbiamo inviato una lettera al presidente del Consiglio, al Presidente Rossi ed alla Asl Toscana Centro, per sensibilizzarli sulla questione della disabilità in questo momento.

La lettera avanzava la proposta di riaprire, in sicurezza, per alcuni giorni a settimana i centri diurni, perché ai ragazzi manca di stare insieme agli altri. Pare che questo sia anche l'indirizzo espresso dalla Regione e dalla Asl, e quindi si vada verso una riapertura dal 18 maggio. Ciò apre altre domande in primis  se saranno fatti i test sierologici e/o i tamponi ed in che tempi, per chi rientra e per gli operatori, ed inoltre come saranno organizzate quelle strutture in cui gli operatori passano dal residenziale al diurno.

Ciò che cercano le famiglie non è la polemica, ma pretendono di non essere strumentalizzate, per presentare alle persone una situazione che non esiste. Chi legge quell’articolo riterrà che la questione disabilità sia stata gestita dall’Asl toscana Centro in maniera corretta e che non vi siano criticità, ma l’esperienza di chi è coinvolto purtroppo è diversa e ci piacerebbe sapere quante persone abbiano ricevuto i benefici elencati."

Di seguito il testo della lettera

Egregio Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte
Egregio Presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi
Egregia Assessore alla Salute Regione Toscana
Stefania Saccardi
Egregi tutti p.c.
Oggetto: La disabilità e le conseguenze della quarantena

L'Associazione Genitori Ragazzi Disabili di Certaldo, ODV, ONLUS, in rappresentanza degli iscritti si rivolge a Tutti Voi per sensibilizzarVi su una questione che da quando è stata dichiarata la pandemia da Covid-19 non è stata, a nostro avviso, considerata in maniera adeguata; la disabilità e le conseguenze di una prolungata quarantena.

In un primo momento Noi per primi, parenti di persone disabili alcuni dei quali frequentano un Centro Diurno, o vivono in una RSD, abbiamo creduto che la soluzione proposta dal Governo fosse la migliore. Restare a casa. Ma ciò che per molti può essere compreso, seppur con molti interrogativi, per una persona disabile diventa una questione incomprensibile. Per i Nostri ragazzi le giornate passate nel Centro Diurno rappresentano una fonte di svago, di confronto ed i compagni sono gli amici con cui si condividono le giornate, coloro che ci capiscono.

Gli operatori sono considerati persone di famiglia. Da quando è stato chiuso il centro diurno ai ragazzi manca la convivialità, manca di stare insieme. Manca di poter uscire e di avere a che fare con loro pari. A chi risiede nelle RSD manca un contatto, seppur minimo, con i familiari. Di tutto questo non è stata fatta parola né dai politici, né dai giornali. Si è parlato di minori, di anziani, delle scuole e delle lezioni a distanza.

Non si è parlato di disabilità. Nessuno ci ha chiesto se eravamo in difficoltà con i nostri ragazzi chiusi in casa da due mesi, nessuno ha pensato ad aiuti né economici, né morali. Ci siamo sentiti soli, persone che già prima erano difficilmente viste oggi sono dimenticate.

Le persone che frequentano il centro diurno hanno bisogno di ritrovare un pò di normalità, per questo Vi chiediamo di considerare la possibilità di riaprire i centri, consentendo la frequenza di un numero minimo di persone a giorni alterni o di predisporre delle misure che consentano di potersi frequentare. Per chi risiede nelle RSD chiediamo che dal 4 maggio sia possibile accedere per i familiari.

Inoltre Vi chiediamo di considerare che l'assistenza continuativa è logorante, ed in questa situazione, in cui neppure chi assiste ha modo di poter alleggerire le giornate, lo diventa ancora di più e che la soluzione, per noi, non è poter fare una passeggiata. Ci auguriamo che quando penserete alle prossime misure consideriate anche la Nostra posizione, ricordando che la nostra è una categoria con tante diversità. Cordiali saluti

Per Associazione Genitori ragazzi Disabili di Certaldo ODV
Il Presidente
Marzia Malatesti

Fonte: Il Papiro



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