Riaperture in Toscana, Genuino (Lega): "Il problema viene da Rossi"

Mancano ormai pochi giorni alla fase 2 del commercio e tutti, ma proprio tutti, sono d'accordo su riaprire, naturalmente in sicurezza, da lunedì 18, eccetto una persona: l'unico che tiene ancora il freno tirato è il presidente della Regione che è ormai il vero grande problema per le riaperture in Toscana.

A Prato, come dappertutto, c'è una gran voglia di ripartire: le ditte hanno ripreso la propria attività, i bar fanno già asporto dappertutto, i cittadini escono indossando diligentemente le mascherine. Ma a questo punto dopo oltre due mesi di chiusure forzate, abbiamo bisogno di ripartire tutti: i negozi al dettaglio, i mercati non alimentari, bar e pizzerie, ristoranti e trattorie, parrucchieri e centri estetici che possono farlo devono poterlo fare da subito, perché aspettare altro tempo è perdere tempo prezioso.

Su questo tema, una volta tanto le categorie economiche, i singoli esercenti, piccoli, medi e grandi, i lavoratori autonomi e i loro dipendenti, sono d'accordo nel chiedere protocolli per la sicurezza, purchè semplici e attuabili: chi lavora non vuol morire di regole impossibili da applicare.

Noi della Lega e tutto il centrodestra, ma anche gli altri di PD e M5S indicano una data certa, quella di lunedì 18. Dato che da quel giorno saranno le Regioni a decidere, anche tutti i Sindaci sono d'accordo nel dire che prevedere altre date differenziate complica inutilmente le cose.

La Toscana, ma Prato in particolare, per fortuna hanno mantenuto piuttosto baso il numero di contagi e ricoveri soprattutto nelle ultime settimane. E' quindi necessario evitare ulteriori dilazioni da parte della Regione che danneggerebbero il lavoro mettendolo in crisi una volta per tutte.

Fonte: Ufficio stampa



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