Tassista rapinato e quasi strangolato da tossicodipendente, arrestato aggressore

Nei giorni scorsi, personale del Commissariato di Pescia è intervenuto presso l’ospedale SS. Cosma e Damiano, dove era stata ricoverata una persona vittima di una rapina con conseguenti gravi lesioni provocate da un tentativo di strangolamento.
Dalla ricostruzione dei fatti, si è appreso che la vittima, un tassista di Montecatini Terme, la sera precedente aveva ricevuto una richiesta di corsa da un cliente che, una volta prelevato, ha chiesto di essere condotto a Fucecchio.

Durante il tragitto, il cliente ha precisato di voler andare in una zona nota perché solitamente frequentata da tossicodipendenti. Il tassista, intuendo la situazione di pericolo, ha fermato il veicolo, rifiutandosi di condurlo in quel luogo.

A quel punto il giovane, andando in escandescenze, ha tirato fuori una cinghia di tela, simile ad un grosso collare per cani, che ha usato per cingergli il collo con forza. Intanto, probabilmente per evitare di essere riconosciuto, ha danneggiato lo specchietto retrovisore. La vittima è riuscita a fatica a fargli allentare la presa ma, temendo il peggio, lo ha condotto nel luogo richiesto dall'aggressore.

Una volta giunti a destinazione, il giovane, prima di scendere dall’auto, gli ha chiesto 40 euro per l’acquisto della droga e le chiavi della macchina.

Il tassista, sempre più impaurito per quanto stava accadendo, gli ha consegnato i soldi, rifiutandosi però di dargli le chiavi del taxi. Il giovane quindi, per impedirgli di andare via, si è fatto consegnare il borsello contenente dell’altro contante e i documenti, allontanandosi per qualche minuto.

Durante il tragitto di ritorno, l’aggressore, lo ha minacciato di pesanti ritorsioni sulla sua persona qualora avesse chiamato le Forze dell’Ordine o denunciato l’accaduto.

Sentita la vittima, i poliziotti del Commissariato, hanno avviato immediatamente le indagini per l’individuazione del responsabile, il quale, tra l’altro, nel tentativo di farla franca, aveva contattato il servizio Radio Taxi in forma anonima, nascondendo quindi l’utenza dalla quale aveva chiamato.

Su delega del P.M. Dott. Luigi Boccia, sono stati acquisiti i dati relativi alle utenze di contatto, che tuttavia non hanno dato riscontri sul possibile autore dei fatti.

La sera dell’11 maggio i poliziotti di Pescia sono stati informati in merito a una telefonata giunta al servizio taxi, sempre in forma anonima e con richiesta di corsa con partenza dal medesimo luogo in cui qualche sera prima era stato prelevato l’aggressore. Insospettiti da tale richiesta, i poliziotti si sono recati a Pieve a Nievole, nel punto d’incontro indicato dal richiedente la corsa, per identificare il soggetto.

Sul posto, al momento della richiesta di documenti da parte della pattuglia della polizia, il giovane si è alterato fortemente, rifiutandosi di fornire le proprie generalità. All’improvviso ha estratto dalla tasca un coltello, brandendolo verso gli operatori, i quali prontamente lo hanno immobilizzato con non poca fatica, anche grazie all’utilizzo dello spray urticante in dotazione.

La perquisizione sul posto ha permesso di rinvenire anche una catena simile a quella descritta dalla vittima. Condotto negli uffici del Commissariato di Montecatini Terme, il giovane, venticinquenne di nazionalità moldava, ma residente in Italia pressoché dalla nascita, con svariati precedenti di polizia, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per possesso di armi o oggetti atti ad offendere.

Giunti quindi alla compiuta identificazione del soggetto, i poliziotti, anche attraverso le dichiarazioni di alcuni testimoni già individuati, hanno raccolto tutti gli elementi di prova che hanno permesso di ricostruire i fatti accaduti la sera della rapina  al tassista, arrivando quindi ad assicurare alla giustizia l’autore individuato senza alcun dubbio nel medesimo cittadino moldavo.

Sulla scorta di tutti gli elementi raccolti, vista la pericolosità del soggetto, il P.M. Dott. Boccia, ha richiesto da subito la misura cautelare della custodia in carcere, che veniva applicata dal G.I.P. del Tribunale di Pistoia Dott. Alessandro Buzzegoli, già in sede di convalida dell’arresto, facendo sì che D. M. restasse ristretto presso la Casa Circondariale di Pistoia senza soluzione di continuità.



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