Black lives Matter, FdI Fucecchio risponde a I Sentinelli: "Vittimismo storico, la statua di Indro Montanelli resti lì"

FdI Fucecchio dirama una nota sull'appello dei Sentinelli di Milano, di rimuovere la statua di Indro Montanelli dai giardini pubblici in via Palestro.

Questo il testo della lettera appello al sindaco di Milano e al Consiglio Comunale da parte de I sentinelli:

"A Milano ci sono un parco e una statua dedicati a Indro Montanelli, che fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l'aggressione del regime fascista all'Etiopia. Noi riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti e richiamiamo l'intero consiglio a valutare l'ipotesi di rimozione della statua, per intitolare i Giardini Pubblici a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d'Oro della Resistenza.
Dopo la barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis le proteste sorte spontaneamente in ogni città con milioni di persone in piazza e l’abbattimento a Bristol della statua in bronzo dedicata al mercante e commerciante di schiavi africani Edward Colston da parte dei manifestanti antirazzisti di Black Lives Matter richiamiamo con forza ogni amministrazione comunale a ripensare ai simboli del proprio territorio e a quello che rappresentano."

La risposta di FdI

Apprendiamo da fonti di stampa che sfruttando la notizia della morte di George Floyd negli Stati Uniti i cosiddetti "Sentinelli di Milano" starebbero facendo pressioni sulla giunta PD del Capoluogo lombardo per far rimuovere dai giardini pubblici della città in Via Palestro che portano il suo nome, la statua del nostro illustre concittadino Indro Montanelli.

Come al solito si cerca di strumentalizzare la storia senza nessuna voglia o capacità di contestualizzare, analizzare o fermarsi a conoscere una personalità così importante per la storia del giornalismo e del nostro paese.

Il movimento del "Black lives Matter" non può essere la scusa per l'iconoclastia all'insegna di quello che il giornalista Daniele dell'Orco chiama, a ragion veduta, il vittimismo storico. Pochi eroi resisterebbero al revisionismo storico condotto a distanza di decenni, è quindi il momento di fermarsi e di non credere alle rivoluzioni giacobine che vogliono azzerare tutto e tutti.

Non è la prima volta che assistiamo a vandalismi nei confronti dell'effige milanese di Indro; già l'8 marzo dello scorso anno la sua statua fu infatti imbrattata da un gruppo di femministe radicali.

E' palese come in certi movimenti moderni (o modernisti?) esista un problema di profonda ignoranza e intolleranza. I fatti motivo del contendere vengono fuori ciclicamente e coinvolgono momenti risalenti alla guerra in Abissinia già affrontati in vita dallo stesso Montanelli, personalità della cui statura morale si sente certamente la mancanza in una scena contemporanea in cui è stata dei giorni scorsi, ad esempio la notizia di (troppo) stretti legami tra pochi giornalisti e magistrati, ognuno troppo poco attento alla propria etica.

Continuiamo ad assistere alle penose crociate del politicamente corretto e rimaniamo in attesa delle eventuali decisioni della giunta milanese.

Siamo certi che tali questioni possano essere più importanti di pur leciti interessi di partito, lanciamo perciò un accorato appello al nostro Sindaco Alessio Spinelli perchè interceda presso il collega amministratore per evitare un'offesa alla memoria e all'identità.di noi fucecchiesi e degli italiani tutti. 

La statua di Indro Montanelli è stata più volte presa di mira nella storia recente. Nel marzo del 2019 fu imbrattata da un gruppo di femministe.

Imbrattata la statua di Montanelli a Milano

Fonte: FdI Fucecchio



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