Liste d'attesa, Alberti: “Regione arrivata impreparata alla riapertura, servizi in crisi”

Nuova delibera per sbloccare assunzioni temporanee nei Cup e potenziamento delle prenotazioni online, il Consigliere regionale della Lega: “Non c'è visione a lungo termine”.

“A pochi mesi dalle elezioni regionali, Rossi e Saccardi si accorgono che i centri di prenotazione per le prestazioni sanitarie devono essere potenziati, e usano il Covid solo come scusa: il sistema è sempre stato in affanno e ricorrere a questi espedienti, come acquistare più ore dai medici dell'intramoenia o dai convenzionati, è solo un modo temporaneo per tappare le falle, ma prima o poi la barca affonda – sostiene il Consigliere regionale della Lega di Firenze, Jacopo Alberti – subito dopo la fine del lockdown, la colpa dei ritardi era dei i medici dell'intramoenia, che sono stati costretti a smaltire le liste d'attesa prima di poter esercitare in libera professione; ora, è colpa dei Cup, che non riesco a gestire la mole di prenotazioni accumulate. Ma dopo tre mesi di interruzione dei servizi, era ovvio che si sarebbe presentata questa situazione. A Saccardi e Rossi manca proprio la visione a lungo termine, ma le liste d'attesa non sono un'emergenza improvvisa come il Covid, il sistema è sempre stato in affanno, non si usi il Coronavirus come scusa”.

“Mi sembra evidente che per prenotazioni delle prestazioni sanitarie c'è una falla strutturale, e sono anni che lo diciamo. Assumere a tempo determinato qualche impiegato in più non risolverà il problema a lungo termine, anche se sicuramente porterà gradimento alla maggioranza in vista delle elezioni. Quello che serve è una revisione totale del sistema e assunzioni che siano stabili, sia per i centri di prenotazione che per i medici specialisti e non. Per non parlare dei sistemi informatici, che spesso creano intoppi lunghissimi a causa della lentezza dei portali di gestione, e dei servizi sanitari in affanno anche solo per un prelievo di sangue. Queste manovre – conclude Alberti – sono solo 'contentini' elettorali che non risolvono i problemi alla radice, sono cerotti messi su ferite che sanguinano copiosamente”.

Fonte: Ufficio Stampa



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