"Non c'è lavoro? Cambino mestiere": Ristoratori Toscana scrive alla vice ministro Castelli

laura Castelli

«Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno. Per noi il commento del viceministro al servizio mandato in onda dal TG2 è BOCCIATO. Non siamo più disposti a scusare, a capire o giustificare». Così inizia la lettera sottoscritta da circa 50mila ristoratori italiani a seguito della dichiarazione del Vice ministro Castelli di ieri 19 luglio avvenuta al tg2. Tra i firmatari e promotori dell'iniziativa anche l'associazione Ristoratori Toscana, che rappresenta nella regione circa 2.500 attività del settore.

«Siamo diventati intolleranti a questi scivoloni televisivi che mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi – prosegue la missiva – non appartengono alla nostra categoria che rappresenta un importante colonna economica italiana, pari al 13% del Pil».

«Mai ci saremmo aspettati una dichiarazione simile», scrivono i ristoratori, che concludono: «Caro ministro Castelli non abbiamo bisogno di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività. Non si risolve il problema invitando aziende non convertibili a convertirsi in altro. Non sforzatevi ad analizzare il mercato che cambia nella domanda ed offerta, lo sappiamo fare bene anche noi. In questo momento non abbiamo bisogno di sentirci dire nulla di tutto questo, abbiamo bisogno che turismo e mobilità torni a vivere nelle nostre vie. Abbiamo bisogno che portiate a termine le vostre promesse poi parleremo se vorrete della RISTORAZIONE 4.0».



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