Ristoratore si toglie la vita a Firenze, suo fratello: "Temeva un nuovo lockdown"

Il fratello del ristoratore morto suicida nel suo locale al centro di Firenze, interviene in tv e spiega che suo fratello non era tormentato dai debito: "Il problema non era pagare i debiti perché quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l'azienda e di stare meglio non è questo il problema. Il problema è l'incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile, mio fratello fragile".

"L'azienda era sanissima- aggiunge-, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale. Ma poi il problema è stato l'incertezza del futuro, l'azienda c'è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, a essere regolari, ma se poi ti dicono 'chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli', bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti".

Il cordoglio della città

Se senti di trovarti in situazioni di disagio o conosci persone in questo stato, ci sono numeri di telefono e siti internet adatti per un aiuto istantaneo. Per gli adolescenti minorenni è disponibile il Telefono Azzurro (19696, www.azzurro.it), per i più grandi il Telefono Amico (199 284 284, www.telefonoamico.it)

 



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