Pilastri (Lega): "Traforo del Montalbano progetto degli anni '30, hyperloop per il futuro"

“Il PD dell’Empolese Valdelsa mi ha attaccato frontalmente sulla stampa, citando due punti del mio programma elettorale che mi stanno particolarmente a cuore, per il rilancio vero e sostanziale dell’Empolese Valdelsa: due infrastrutture strategiche come il traforo sotto il Montalbano e l’uso della tecnologia Hyperloop per il collegamento Empoli - Siena, entrambe fondamentali, con diverse motivazioni, per la
rinascita duratura e sistemica dell’Empolese Valdelsa”.

A parlare è Leonardo Pilastri, candidato a Consigliere regionale nella lista Lega Salvini. nel collegio Firenze 3 Empolese Valdelsa.

“Questa non è che l’ennesima puntata di quanto limitata sia la visione del PD relativa alle possibili soluzioni al dramma economico in cui, grazie a loro e solo a loro, è piombata la nostra zona, un tempo una delle più fiorenti d’Europa. Una non-visione, insomma, fatta di ignoranza, praticamente su tutto: sulle tecnologie disponibili, sulla storia del nostro territorio, sulle esigenze delle imprese e dei cittadini in termini di connettività diretta con il polo economico Pistoia - Prato e con il nord del Paese e dell’Europa.

Ma il povero Mazzantini, segretario del PD Empolese Valdelsa, nato nel 1979 e quindi assolutamente all’oscuro di cosa fosse il nostro territorio negli anni ’80 del secolo scorso in termini di benessere e opportunità
di lavoro per cittadini e imprese, forse non conosce, nemmeno superficialmente ,quello di cui sto parlando. Un po’ come Enrico Sostegni, che mi ha attaccato sulle queste mie proposte qualche giorno fa in diretta TV, dando esattamente la stessa impressione. E allora, colgo l’occasione per informare al riguardo questa prestigiosa coppia di eminenti esponenti del PD.

Il traforo sotto il Montalbano non è un’idea nuova. Di questo, infatti, si parlò a lungo e negli anni Trenta (ah, già, quel periodo storico, per il PD, semplicemente “non esiste”…) quando si realizzò la “Direttissima” ferroviaria Bologna - Firenze, e ci si accorse che rimaneva escluso da questo progetto lo “sbocco sul mare”, ossia il porto di Livorno, fondamentale per gli immaginabili benefici economici per l’area pratese.

E allora un tale Ing. Bardazzi, con la collaborazione di Alessandro Martelli (vinciano Doc) progettò il collegamento Prato - Empoli - Livorno, che avrebbe dovuto raccordarsi con la Firenze Livorno proprio a Empoli, attraverso il traforo sotto il Montalbano. Il progetto non fu realizzato per le resistenze fiorentine, che temevano una perdita di importanza di Firenze a favore di Empoli e dintorni. Di questo e tanto altro i nostri prodi dirigenti PD possono trovare ampia traccia nelle opere di diversi studiosi della zona, primo fra tutti Paolo Santini, cogliendo una buona occasione per colmare almeno un tassello della loro profonda ignoranza sulla storia della nostra zona nell’ultimo secolo.

Per l’Hyperloop Empoli - Siena, il discorso è differente. Qui il collegamento c’è già, ma definirlo imbarazzante e indecoroso è poco: binario unico e mancanza di elettrificazione della linea, con uso di inquinanti locomotori diesel, con tempi di percorrenza che nemmeno in Bangladesh, con tutto il rispetto per il Bangladesh. Il PD, da anni, promette di metterci mano, senza, però, dare seguito alle promesse. E meno male: si trattava, nelle loro menti, di interventi di maquillage, rinfrescatine, ad un’infrastruttura con tecnologia di 100 anni fa, con montagne di soldi buttati.

Interventi senza una “visione”, fondati sulla profonda ignoranza riguardo alle nuove tecnologie disponibili e sull’incapacità di trasformare un problema in una clamorosa opportunità, per mostrare di nuovo al mondo, 400 anni dopo Leonardo, che, da queste parti, siamo in grado ancora di stupire il mondo.

E allora, perché non ricorrere alla tecnologia Hyperloop, un treno a levitazione magnetica concepito 7 anni fa da Elon Musk, quello di Virgin, quello di SpaceX, quello di Tesla, magari adattandolo alle esigenze di trasporto regionale? Ovviamente, stiamo di una tecnologia all’avanguardia, di cui ancora non ci sono realizzazione, nel mondo. Ma mi chiedo: la cupola di Brunelleschi non fu la prima al mondo nel suo genere? La ferrovia Napoli - Portici non fu, forse, la prima in Italia e tra le prime al mondo, come le chiuse dei Navigli milanesi ideate da Leonardo? Il PD crede che gli italiani e gli empolesi non siano più in grado di fare cose grandi?

È da evidenziare che il progetto Hyperloop Empoli Siena non è, si badi bene, soltanto un’infrastruttura ferroviaria: potrebbe essere una grandissima opportunità per realizzare un polo di studio sulle tecnologie avanzate (del trasporto, ma anche dell’informazione) nel nostro territorio, collegato al progetto, che attirerebbe scienziati e risorse finanziarie da tutto il mondo, con conseguenze immaginabili sull’intero territorio, anche per le ovvie ricadute sul turismo e sull’economia in generale.

Da notare, infine, che entrambe le realizzazioni hanno, a fatto comune, una enorme riduzione delle immissioni in atmosfera dei gas di scarico rispetto alla situazione attuale e, quindi, un positivo bilancio in termini di ecosostenibilità. Ma, secondo voi, il PD Empolese Valdelsa, che non è riuscito nemmeno a risolvere da 60 anni il problema del sottopassaggio della Stazione di Montelupo (lungo 10 metri), è capace di capire quello che intendo dire? No, assolutamente. Perché loro, ormai, sono incapaci di pianificare un futuro differente. Un po’ come in Unione Sovietica, verso la fine della sua storia, dove le fabbriche di automobili costruivano oggetti ridicoli, con tecnologie obsolete, ma logico risultato del rifiuto a confrontarsi con le nuove tecnologie. Ma tanto, i sovietici, quelle macchine le compravano lo stesso. C’erano solo quelle.

Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di profonda incapacità a gestire il futuro ed il rilancio dell’Empolese Valdelsa da parte del PD”, conclude Pilastri. “Voglio, comunque, tranquillizzare, Mazzantini e Sostegni, che hanno chiesto “fact checking” e un “piano di progetto”: se verrò eletto in Regione, attingerò a piene mani dalla mia trentennale esperienza professionale ed in quella accademica di ex docente
universitario di Logistica dei Trasporti per impostare e far realizzare entrambi i progetti. E avranno modo di constatare con i propri occhi la differenza tra uno che parla e basta e uno che fa. Che, poi, è la stessa differenza che c’è tra Giani e Susanna Ceccardi.”

Fonte: Ufficio stampa



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