Regionali e agricoltura, le priorità di Cia Siena

Reticolo idrogeologico per la salvaguardia del territorio e delle colture agricole; gestione della fauna selvatica; progettazione e realizzazione degli invasi idrici; priorità alla funzione economica, sociale ed occupazionale delle imprese agricole e più rispetto per l’agricoltura sempre più spesso presa di mira da ambientalisti ed animalisti. Sono soltanto alcuni dei contenuti che Cia Agricoltori Italiani di Siena ha presentato ai candidati a Presidente di tutte le liste in campo ed ai candidati consiglieri del territorio nelle varie occasioni di incontro alle quali siamo stati invitati e quindi abbiamo partecipato. Argomenti che rappresentano le priorità dell’agricoltura senese per i prossimi anni e che vanno ad integrarsi al documento regionale di Cia Toscana, “La Toscana che vogliamo”.

«Nelle nostre campagne c’è un problema concreto per quanto riguarda il “reticolo idrogeologico” – sottolinea il presidente Cia Siena Valentino Berni -. Con la motivazione del rischio idrogeologico e tutela del territorio, le aziende agricole che hanno un fosso, un canale ma anche un semplice rigagnolo nella propria azienda sono costrette a dover chiedere una autorizzazione per poter coltivare ed utilizzare parte del proprio terreno e non cadere in un vero e proprio esproprio. Gli adempimenti richiesti sono assolutamente insostenibili dalle aziende per continuare a coltivare i propri terreni. Si tratta di un vero e proprio esproprio ancora una volta a danno di agricoltori indifesi e troppo spesso poco ascoltati. Questo adempimento va tolto».

Per quanto riguarda la gestione della fauna selvatica – afferma la Cia Siena -, è urgente un cambiamento di rotta per evitare quello che ormai è diventato un danno strutturale alle aziende agricole del nostro territorio. L’eccessiva presenza di fauna selvatica, in particolare ungulati e predatori, sta minando le possibilità di coltivare i terreni, stravolge la bellezza dei nostri territori e rende le imprese altamente improduttive e quindi a rischio chiusura. Oltre alla necessaria modifica delle norme nazionali e regionali per la gestione ed il controllo della fauna selvatica, la Cia Siena ritiene prioritaria una riforma degli attuali Atc separando  il potere politico da quello tecnico e da quello economico. Affidare agli ATC il solo ruolo  tecnico per la gestione della caccia.  ISTITUIRE  un tavolo politico decisionale sul territorio che abbia  l’opportunità e la possibilità di prendere decisioni ed imporre il rispetto degli obbiettivi con monitoraggio continuo dei risultati da raggiungere. Per quanto riguarda la parte economica, La CIA di Siena ritiene e chiede che questa torni in gestione totale all’Amministrazione Pubblica.

Progettazione e realizzazione di invasi idrici, per rendere sostenibile la nostra agricoltura altrimenti messa a dura prova dal cambiamento climatico. Senza invasi irrigui, la nostra agricoltura non avrà futuro. I campi e di conseguenza le colture, stanno morendo di sete. Pertanto è assolutamente necessario che la Regione Toscana, con la Provincia di Siena i Consorzi di Bonifica ed i Sindaci del territorio, colgano a pieno le possibilità previste per la realizzazione di invasi per l’agricoltura nella programmazione per l’irrigazione e difesa del suolo 2020-2029. Non possiamo più aspettare, la nostra agricoltura non può più aspettare. E come Cia lo stiamo ripetendo ormai da anni. Purtroppo la provincia di Siena è messa molto peggio rispetto al resto della Toscana con gravi carenze idriche nelle nostre campagne ed in molti periodi dell’anno in forte sofferenza. Gli enti pubblici preposti devono dare risposte agli agricoltori per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi.

Priorità alla funzione economica ed occupazionale delle imprese agricole. Secondo le Cia, gli agricoltori senesi meritano più rispetto anche di fronte ai frequenti attacchi, spesso fuori luogo, da parte di alcune sigle ambientaliste e animaliste. Bisogna ricordare che il mondo agricolo è un’attività economica, produttiva e viene svolta nel pieno rispetto delle regole e delle norme previste. «Chiediamo alla politica ed alle istituzioni – conclude Berni - di privilegiare e recepire invece le aspettative dei comparti economici in via di sviluppo, delle aziende agricole ed allevatoriali, in quanto entità produttive che creano occupazione e posti di lavoro e che sono le vere custodi del nostro territorio e della tutela ambientale».

Fonte: Ufficio stampa



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