Perdono 18-1, scarto giusto o 'bullismo sportivo'? Il caso a Empoli

18-1, un risultato nettissimo, strabordante o anche peggio. Un lettore ha scritto alla stampa per far notare come la partita Santa Maria-Avane, campionato Giovanissimi B U14 dei Dilettanti zona Firenze, sia finita con uno "spettacolo non edificante, tantomeno sentire gli avversari deridere gli sconfitti dopo ogni gol". Il nostro lettore spiega che "vedere tanto accanimento anche dopo 15-16-17 gol e sentire il loro allenatore incitare a farne altri" potrebbe poi "configurare questo atteggiamento quasi un atto di bullismo verso chi è sportivamente inferiore. Non ci meravigliamo se poi, tali comportamenti scatenano falli violenti o, peggio ancora, risse in campo o fuori, non è il caso nostro, siamo un gruppo molto tranquillo ma non siamo gli unici avversari che possono subire certi comportamenti".

È giusto vincere a doppia cifra a calcio? È giusto fermarsi per non infierire sull'avversario? Un risultato come quello del 18-1 è rispettoso dello sport del calcio? O è invece il contrario, che i giovani calciatori possano incontrare, da una parte o dall'altra, il modo per stravincere (o straperdere) così da imparare la vera lezione della vita? D'altronde fare gol è legittimo, non c'è un tetto entro cui rimanere e le scorrettezze sono da condannare in ogni caso. È 'scorretto' vincere di tanto? A voi la parola.



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