FI e Lega: "Decessi a Firenze più alti prima del 2020". Pd: "No ad analisi improvvisate"

Armentano a Razzanelli: “Le risposte le chieda a medici e infermieri. Situazione drammatica che merita attenzione non analisi improvvisate”


Il covid-19 è al centro del dibattito politico nazionale e locale. Ormai tutti i giorni sui social, e non solo, si leggono fake news in merito alla gestione dell'emergenza e dei numeri di contagiati e morti tra le quali è difficile districarsi. Inoltre interpretazioni approssimative di dati e statistiche scatenano polemiche e strumentalizzazioni.

Oggi, 2 novembre, a Firenze c'è stato un botta e risposta su un argomento difficile e delicato: il numero di morti in città. Il consigliere comunale di FI Razzanelli ha chiesto chiarimenti all'Amministrazione comunale sul fatto che, nonostante la pandemia in atto, a Firenze quest'anno fino a ora si sono registrati meno morti rispetto agli anni precedenti. Gli fa eco il vicepresidente del consiglio comunale Coccolini della Lega che, ricordando le necessarie misure di prevenzione, chiede che anche la discussione di questi dati sia introdotta nel dibattito politico. In risposta a Razzanelli arriva il capogruppo Pd Armentano che ritiene dannoso equiparare il numero di decessi attuale a quello degli anni scorsi.

A Firenze, nei tre anni precedenti al 2020, ci sono stati meno decessi rispetto all'anno in corso, segnato dalla comparsa del Covid. Lungi da noi qualunque intento di negare la pandemia, ma crediamo che le istituzioni e le autorità preposte dovrebbero spiegare questi dati, e che comunque i numeri fornitici dall'Ufficio Anagrafe del Comune di Firenze debbano essere tema di libera discussione, visto che si sta dibattendo sulla possibilità di chiudere nuovamente il Paese e la nostra città, con ricadute drammatiche sull'economia e sul fronte occupazionale”. Lo ha affermato oggi in conferenza stampa il consigliere comunale di Forza Italia, Mario Razzanelli.

Se prendiamo in esame il periodo dicembre 2017-febbraio 2018 – ha spiegato Razzanelli – scopriamo che ci sono stati 1.522 morti a Firenze; dal dicembre 2018 al febbraio 2019 i decessi sono stati 1.555, mentre dal dicembre 2019 al febbraio 2020 sono state 1.368 le persone a perdere la vita nella nostra città. Si tratta dunque di 154 morti in meno rispetto all'anno precedente e 187 decessi in meno rispetto allo scorso anno, considerando i tre mesi presi in esame. Prendendo in esame due lassi di tempo più ampi, emerge che dal dicembre 2017 al settembre 2018 sono state 3068 le persone decedute a Firenze; 3090 i decessi dal dicembre 2018 al settembre 2019 e 3182 i morti nel periodo dicembre 2019-settembre 2020. Questo per dire che i dati del 2020 sono in linea, anzi inferiori ai dati degli anni precedenti, e per sottolineare che forse non era il caso di prendere misure così drastiche che stanno portando alla rovina di migliaia di attività economiche: pensiamo alla chiusura di ristoranti e locali alle 18:00, un divieto che trovo assurdo. Il Governo Conte sta compiendo gravi errori di valutazione, e purtroppo i danni alla nostra economia saranno irreparabili”.

Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria di proporzioni drammatiche, ed è sempre importante ricordare che tutte le misure di prevenzione vadano rispettate scrupolosamente – ha spiegato durante la conferenza stampa il vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze Emanuele Cocollini (Lega) –. Siamo in un momento particolare, alla vigilia di nuove misure restrittive, con gli accessi massicci ai pronto soccorso che stanno mettendo in difficoltà i nostri ospedali. Nel dibattito sulle misure da prendere, vanno analizzati tutti i dati. In questo momento di particolare sofferenza per i cittadini, già provati dal primo lockdown e dalla crisi socio economica, abbiamo il dovere della massima trasparenza introducendo anche questi elementi nella discussione generale, in modo da poter ripristinare un clima di fiducia nei confronti delle istituzioni”.

Il capogruppo Pd replica al consigliere comunale Forza Italia

Esordire con ‘non siamo negazionisti ma’ sa proprio di excusatio non petita. E adesso, di qualsivoglia forma di negazionismo, palese o mal celata, non ha davvero bisogno nessuno. Razzanelli cerca risposte, sono convinto che gliele possano dare facilmente medici, infermieri, operatori sociosanitari, da mesi sul campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e che in queste ultime settimane ci raccontano una pandemia che ha ripreso vigore mettendo il sistema nuovamente in affanno. Non tanto e non solo decessi e incremento delle terapie intensive ma più in generale il rischio di sovraccaricare eccessivamente il sistema, intasando i reparti Covid, con tutto ciò che ne consegue in termini di efficacia di cura e qualità del servizio. Tutti quanti siamo impegnati per trovare soluzioni adeguate per tutelare il sistema economico e sociale e sappiamo bene quanto siano necessarie regole comuni e equilibrio. Ma collegare a questo la comparazione tra decessi di quest’anno e dell’anno precedente non è solo inutile ma dannoso. Guardare al numero assoluto delle morti per fare un analisi del fenomeno è scorretto e controproducente. Servono serietà e responsabilità, servono medici, risorse e un rafforzamento della sanità territoriale. Non è il momento di fare analisi improvvisate piuttosto di ascoltare chi da mesi è sul campo. Viviamo una situazione drammatica e chi non lo ammette evidentemente non ha a cuore la salute pubblica e quello che ne consegue".

Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, replica al consigliere comunale Mario Razzanelli (Forza Italia).



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