Sviluppi su inchiesta Open: pagati a Renzi sondaggi, pubblicità e book foto

Matteo Renzi

Inchiesta Open, emergerebbe dalle informative che la Guardia di Finanza ha inviato  alla procura di Firenze sulla fondazione Open, che le casse di quest'ultima avrebbero finanziato le iniziative politiche di Matteo Renzi, quando era impegnato nelle primarie del Pd nel 2012 e nelle Politiche del 2013, per un totale di oltre mezzo milione di euro. I dettagli dei fondi destinati alle campagne politiche di Matteo Renzi sono ricavati dalle fiamme gialle dai documenti sequestrati nel 2019 all'avvocato Bianchi, che, si commenta in ambienti inquirenti, aveva annotato in modo meticoloso la contabilità di Open, entrate e uscite, ogni spesa fatta

Open avrebbe pagato oltre 130mila euro per i sondaggi delle campagne politiche di Matteo Renzi, 150mila euro per la pubblicazione di un book fotografico per il viaggio in camper durante le primarie e avrebbe versato oltre 126mila euro per campagne pubblicitarie di invito al voto e quasi 68mila euro di consulenze di comunicazione politica. Open, che prima si chiamava Big Bang, si sarebbe comportata come articolazione di partito, della corrente renziana del Pd.

Nell'inchiesta sono indagati per finanziamento illecito ai partiti Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Marco Carrai e Alberto Bianchi, l'avvocato che ne è stato presidente.

Nella ricostruzione delle spese dell'avvocato Bianchi ci sarebbero quasi 1.000 euro per una cena al ristorante Cibreo di Firenze tra Renzi e altri sette commensali, e altri pranzi e cene per importi variabili dalle poche centinaia di euro fino a 1.000 euro. In un caso, è la stessa segreteria dell'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi a inviare alla fondazione la fattura di un pernottamento in albergo a Torino, specificando che il pagamento spetta a Open poiché Renzi aveva viaggiato "per la campagna elettorale a sostegno del Pd e non come sindaco di Firenze".

Dalla documentazione di Bianchi emergerebbe anche che l'onorevole Luca Lotti, anch'egli indagato, avrebbe avuto nella sua disponibilità una carta bancomat da utilizzare per le spese di carburante. Dal 23 marzo 2017 al 12 novembre 2018 sarebbero stati sostenuti 1.012 acquisti di carburante per un totale di 16.290 euro pagati tramite Pos.


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