FdI contro il murale di Gramsci, il PCI: "Figura fondamentale della storia del nostro paese"

murales gramsci

"Bisogna impedire a quel cervello di funzionare per almeno vent'anni". Questa fu la dichiarazione del Pubblico Ministero fascista Isgrò nei confronti di Antonio Gramsci, nel "Processone" che nel 1928 condannò lui e la gran parte della dirigenza comunista dell'epoca. Ma quel cervello continuò a pensare e creare fino a quando il cuore non cedette.

E furono le Lettere dal Carcere, piene di umanità e intelligenza, che abbiamo letto a scuola nelle nostre Antologie. E furono i Quaderni del Carcere, studi approfonditi sulla storia, la letteratura, la cultura, la questione sociale italiana settentrionale e meridionale, la politica italiana. E sul ruolo degli intellettuali, sullo Stato, sul concetto di egemonia. Un'opera fondamentale che ha posto le basi di quel marxismo originale e colto sul quale il Partito Comunista Italiano novecentesco ha fondato la propria identità e che continua ad essere studiato e utilizzato nelle università e nei Partiti e movimenti di lotta in tutto il mondo.

La figura di Antonio Gramsci è fondamentale nella storia del nostro Paese ed ha permeato di sé l'intera cultura progressiva e antifascista. Fa piacere che un artista come Jorit, su richiesta dell'Associazione Culturale "Teatro Puccini" stia realizzando un ritratto murale di Gramsci sulla parte esterna di un condominio fiorentino, in un quartiere dalle tradizioni operaie e popolari come l'Isolotto, teatro di tante lotte ed esperienze politiche e culturali.

Non poteva mancare la reazione di un Partito che il fascismo non lo ha mai rinnegato e che continua ad esibire la fiamma missina sul proprio simbolo: Fratelli d'Italia. Alessandro Draghi, Capogruppo in Consiglio Comunale, con una reazione istintiva simile a quella di un vampiro di fronte all'aglio, inveisce contro i temi principali voluti secondo lui dal Comune di Firenze per la "Street Art" fiorentina: Partigiani, Resistenza e immigrazione.

Per lui questi temi sarebbero "ideologici", ma non vuol vedere il fatto che è appunto sui valori della Resistenza e della solidarietà sociale e fra i popoli che la nostra Costituzione fonda la Repubblica. Si tratta quindi di una "ideologia" posta alla base della convivenza democratica e civile di tutti gli italiani. Una Repubblica, la nostra, che ripudia la guerra, al contrario delle concezioni dannunziane tanto care al Draghi. Sempre Draghi e il suo Partito post missino vorrebbero dedicare un ritratto murale alla fascista Norma Cossetto.

La Cossetto e la sua fascistissima famiglia vivevano in un villaggio croato. In Jugoslavia i fascisti italiani commisero crimini inenarrabili.

"Di fronte ad una razza come quella slava, inferiore e barbara non si deve seguire la politica che da lo zuccherino, ma quella del bastone (...). Io credo che si possano più facilmente sacrificare 500.000 slavi barbari che 50.000 italiani", disse Mussolini nel suo intervento del 22 settembre 1920 a Pola. E così si impegnò a fare, da solo e poi assieme ai suoi camerati nazisti, con stragi di interi villaggi, campi di concentramento, negazione di ogni identità culturale slava.

Perché dovremmo dedicare un ritratto, una via o una piazza a Norma Cossetto e non a quelle ragazze, ragazzi, vecchi, donne e bambini massacrati da fascisti nazisti?

Un giudizio storico serio deve partire dalla chiara coscienza di chi fu l'aggressore e chi l'aggredito e dalla verifica, del resto semplice con i mezzi scientifici oggi a disposizione, di quanti fossero effettivamente gli "infoibati", a partire dalla foiba di Basovizza, la piu' famosa. Perche' si preferisce alimentare le "dicerie" piuttosto che andare a verificare in loco?

"Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati" (cioè nascono i mostri). Queste saranno le parole di Gramsci che Jorit scriverà sul suo murale.

In questo tempo oscuro sotto tutti i punti di vista, l'esempio e il pensiero di Antonio Gramsci possono fungere da vaccino contro il "Covid" del revisionismo storico e dell'elettroencefalogramma piatto che caratterizza la cultura e la politica del nostro tempo.

PARTITO COMUNISTA ITALIANO - FEDERAZIONE FIORENTINA



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