Montagna toscana, Cia: "Investire su infrastrutture e servizi"

Da una crescita socio-economica, investendo sull’innovazione, sulle infrastrutture e sui servizi delle aree montane, passa una reale valorizzazione dell’intero territorio della Toscana, scommettendo sullo sviluppo delle aree rurali e dell’agricoltura. A sottolinearlo è la Cia Agricoltori Italiani della Toscana commentando positivamente l’intervento dell’assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi, all'interno della rassegna Dire e Fare da Anci Toscana e Regione Toscana. Un rilancio della montagna per evitare l’abbandono delle aree rurali-montane, che non sono di certo aree marginali.

“I tempi sono maturi perché la montagna possa diventare un fattore di crescita economica e sviluppo sociale. E per questo la Toscana si porrà in una posizione di dialogo con le istituzioni statali ed europee, sia in termini di innovazione delle politiche pubbliche, sia in termini di proposte e richieste economiche e finanziarie” ha sottolineato la Saccardi.

L’obiettivo secondo la Cia deve essere una Toscana sostenibile. Il “Green New Deal” come risposta ai rischi derivanti dal cambiamento climatico si realizza solamente se al sostegno agli investimenti “green” si affiancano coerenti politiche di governo del territorio.

Politiche che devono essere indirizzate a proseguire e rafforzare il contrasto al consumo di suolo, la cui corsa è stata frenata negli ultimi anni ma non certo arrestata. Ma anche a favorire la mobilità fondiaria implementando e rafforzando l’attività della Banca della Terra avviata dalla Regione Toscana.

Inoltre promuovere il recupero dei terreni incolti e delle superfici forestali abbandonate, anche attraverso la promozione di sistemi di associazioni fondiarie, favorendo in particolare l’iniziativa dell’imprenditoria giovanile e femminile.

Secondo la Cia Toscana è necessario mettere al centro delle priorità dell’intervento pubblico la manutenzione del territorio, a partire dalla messa in sicurezza dei territori idrogeologicamente più fragili, quali le zone collinari, svantaggiate e montane.

Ma anche promuovere a tutti i livelli ed in tutti i settori produttivi modelli di sostenibilità ambientale, di produzione di energia da fonti rinnovabili, di economia circolare e di riuso dei materiali.

Fonte: Ufficio Stampa



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