Multi-utility, Toscana a Sinistra Prato: "Violata la volontà popolare sancita dal referendum"

L'accordo di ieri fra fra Comuni di Prato, Empoli e Firenze per la creazione della Multi-utility Toscana conferma la violazione della volontà popolare sancita dal referendum sulla ripubblicizzazione del servizio idrico del 2011, barattando l'acqua bene comune con un progetto privatistico ed antidemocratico.

Dalla nomina del manager Irace - già amministratore di PubliAcqua - alla carica di AD dell'agenzia ALIA S.p.a.; e dalla recente fusione con società multiservizi come Estra, Consiag e Publiservizi, era evidente l'ecomostro voluto da Nardella e Biffoni. Inizialmente il sindaco di Firenze non aveva apprezzato la supremazia di Consiag con il 25% di quote in Publiacqua, rispetto al 21% di Palazzo Vecchio.

Di qui il nuovo accordo, comprendente anche il Comune di Empoli, per un “soggetto industriale forte” ,un forziere del PD toscano a trazione renziana, che non gestirà pubblicamente un bene essenziale alla vita, come l'acqua, ma servirà a stornare i dividendi verso le casse comunali.

Questa operazione speculativa bipartisan, che piace anche ad amministratori di destra, non sottrae il servizio idrico alle leggi del mercato e del profitto. I soci privati sono semplicemente sostituiti da enti locali con capitali pubblici, mentre la natura societaria di holding resta di carattere privatistico.

Si continua così a fare profitti sull'acqua, a scapito di investimenti ed interventi di manutenzione, con bollette fra le più care d'Italia; invece di rispettare la legge e la volontà popolare, permettendo una ripubblicizzazione reale, che non ammetta dividendi e quindi abbassi il costo delle tariffe.

Una riprova viene dall'esercizio di controllo democratico, fondamentale a capire la portata di questa frode politica, comparando le promesse del 2018, annunci sul miglioramento degli standard alla conferenza di ieri con i Piani Tariffari.

Dopo le dichiarazioni di maggiori investimenti e blocco delle tariffe al momento della proroga della concessione a Publiacqua fino al 2024, dal conguaglio effettuato sulla base del Piano Tariffario 2020-2024 - proposto lo scorso giugno dai Sindaci della Conferenza Territoriale 3 e approvato dall'AIT – in spregio a quanto dichiarato, a decorrere da gennaio viene incredibilmente stabilito un aumento per ciascun anno, in misura variabile, partendo dal 2.10% nel 2020, per poi rimanere al di sopra dell’1% fino al 2024 compreso.

Come assemblea di Toscana a Sinistra di Prato ci uniamo all'indignazione del Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua Pubblica, per questa speculazione indegna con l'aumento delle tariffe proprio in una fase di enorme crisi del Paese, dovuta alla pandemia, che costringe le famiglie a maggiori consumi domestici per la sanificazione. Non a caso il Forum Toscano dell’Acqua aveva chiesto già nell’aprile scorso una tariffa agevolata, ed ecco arrivare invece la stangata di fine anno.

Le cose non vanno meglio per quanto riguarda gli investimenti: con una flessione dell'8,7% fra quelli inizialmente programmati e tariffati del Piano approvato nel 2018 (pari a circa € 370milioni) e quelli effettivi nel Piano 2020-24 (ridotti a € 338 milioni). Unico incremento analogo a quello tariffario sono gli utili, con un incremento previsto del 35%, passando da 68 a quasi 92 milioni di euro nel nuovo Piano.

Eccoci all'acqua insomma e a questo progetto speculativo, che di circolare – a discapito delle dichiarazioni altisonanti dei sindaci – ha soltanto il rimpiazzo degli azionisti che trarranno profitto da un bene comune.

Fonte: Toscana a Sinistra Prato



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