Mazzeo visita il carcere Don Bosco di Pisa: "Implementare percorsi di reinserimento. Vaccino per il personale"

"Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri”. Oggi accompagnato dal Garante dei Detenuti della Regione Toscana Giuseppe Fanfani, dal Garante dei detenuti del Comune di Pisa Alberto Marchesi, dal direttore del Don Bosco Francesco Ruello e dalla consigliera della Camera Penale di Pisa Maria Luisa Bresciani il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo ha visitato la Casa Circondariale Don Bosco di Pisa.
"Il carcere deve essere un luogo di rieducazione alla vita sociale e civile, perché le pene non devono diventare strumento per trattamenti contrari al senso di umanità, come prescrive la nostra Carta Costituzionale. Per questo è indispensabile implementare percorsi di reinserimento e formazione, proprio come avviene qui al Don Bosco", così Mazzeo.
"Chiederò all'assessore alla sanità di valutare che tutto il personale che opera nelle carceri - ha aggiunto Mazzeo -, dalla polizia penitenziaria ai volontari, venga vaccinato già a partire dalla seconda fase, perché è necessario che la pandemia sia tenuta fuori il più possibile da luoghi chiusi come il carcere, dato che in situazioni come queste il virus si diffonde più velocemente. Poi saranno vaccinati i detenuti negli stessi tempi e modi degli altri cittadini toscani. Ringrazio il Garante Fanfani per il lavoro che sta svolgendo dato che aiuta a capire non solo quali siano i problemi da affrontare ma indica anche le soluzioni possibili. Assieme a Fanfani ho deciso che queste visite saranno continue e riguarderanno tutte le carceri toscane, perché ritengo che il Consiglio Regionale debba diventare sempre di più la casa di tutti i toscani e il luogo dove possa avere voce anche chi non ha voce così da essere ascoltato dalle istituzioni".

 



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