Scorie Nucleari, in Toscana 2 aree idonee per il deposito: Pienza-Trequanda e Campagnatico

(foto gonews.it)

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Scorie nucleari, pubblicata la lista delle possibili zone in cui l'Italia dovrà costruire il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin emerge che in Toscana sono due i luoghi potenzialmente idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari: Pienza-Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto.

La costruzione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi di bassa e media intensità e del Parco tecnologico annesso prevede dei benefici economici per il territorio che lo ospiterà. L'investimento complessivo per la costruzione del deposito nucleare nazionale si stima in circa 900 milioni di euro.

La costruzione genererà oltre 4.000 posti di lavoro all'anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000). Durante la fase di esercizio, invece, l'occupazione diretta è stimata mediamente in circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto che può incrementare l'occupazione fino a circa 1.000 unità. E' quanto si legge sul sito del deposito nazionale.

La costruzione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi di bassa e media intensità e del Parco tecnologico annesso prevede dei benefici economici per il territorio che lo ospiterà.

"Il decreto legislativo n.31 del 2010, al fine di massimizzare le ricadute socio-economiche e occupazionali legate al progetto, riconosce al territorio che ospiterà il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico un contributo di natura economica, secondo modalità che gli Enti Locali interessati regoleranno attraverso la stipula di una specifica convenzione con Sogin".

Pienza-Trequanda deposito per scorie nucleari

Sindaci della Val d’Orcia e della Valdichiana contrari. “Proposta irricevibile e non negoziabile”

Ci adopereremo in tutte le sedi opportune che il confronto democratico consente attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari”.

Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile e che non riteniamo di non poter prendere nemmeno in considerazione in un territorio come il nostro patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e ad alta vocazione turistica. Una notizia che abbiamo appreso solo questa mattina, improvvisa e inattesa”.

Lo sottolineano all’unanimità i sindaci della Val d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Radicofani) e della Valdichiana (Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena) sulla proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin e che individua Pienza e Trequanda come sito idoneo allo smaltimenti di scorie nucleari.

Ci adopereremo in tutte le sedi opportune, regionali e nazionali, che il confronto democratico consente – conclude Galletti –, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari”.

Rifiuti nucleari: il sindaco di Campagnatico: "Folle mandarle qui"

Due sarebbero le zone individuate per il deposito di scorie nucleari in Maremma, quella della piana alluvionale del fiume Ombrone fino a Marrucheti, e le colline che dal paese di Campagnatico portano verso Cinigiano. "Non sapevo niente ma è una follia". Così Luca Grisanti, sindaco di Campagnatico, commenta l'individuazione nel comune maremmano di un sito ritenuto potenzialmente idoneo per il deposito nazionale delle scorie nucleari secondo quanto reso noto da Sogin.

"La prima cosa che farò - aggiunge - sarà scrivere al ministro dell'Ambiente Costa per invitarlo nel mio territorio. Magari capirà meglio dove siamo. Ma il mio 'no' è inequivocabile. Il territorio di Campagnatico si regge sulle bellezze artistiche, culturali e agricole. Con le scorie nucleari sarebbe la fine".

"Siamo anche pronti a fare le barricate, così come a Pietratonda, altro nostro luogo individuato per lo stoccaggio di rifiuti come i gessi rossi".

"Non si capiscono nemmeno i criteri e le motivazioni di questa scelta per la quale siamo nettamente contrari. Sarebbe curioso che il Governo nazionale che dice sempre 'no', non ascoltasse il 'no' del nostro territorio incontaminato".

Deposito nucleare francese

Trequanda non disponibile a ospitare il deposito delle scorie nucleari

Non si fa attendere la risposta del Sindaco di Trequanda, Roberto Machetti, alla proposta diffusa dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin (società incaricata dello smaltimento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) e che inserisce anche il territorio comunale di Trequanda tra i siti idonei allo smaltimento delle scorie nucleari.

“Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile – commenta il Sindaco Machetti – Trequanda lavora da anni sui temi della sostenibilità ambientale, sulla valorizzazione dei prodotti tipici e del turismo rurale. Siamo il primo Comune toscano iscritto nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici, in un territorio pieno di attrattive e che valorizza il proprio patrimonio storico, ambientale e culturale, anche attraverso riconoscimenti internazionali. L’inserimento di Trequanda tra i possibili siti della Carta, quindi, è in controtendenza con le scelte operate dalle nostre amministrazioni e dai sentimenti delle nostra comunità. Ci adopereremo in tutte le sedi opportune che il confronto democratico consente attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no a una proposta che ci vede nettamente contrari”.

La Carta pubblicata su www.depositonazionale.it non indica il punto in cui costruire il deposito nazionale delle scorie nucleari, ma delinea i 67 luoghi in cui sono state valutate le migliori condizioni tecniche per costruirlo. Trequanda si trova nella “fascia media”, rispetto ad altre zone in Italia considerate più adatte ad ospitare tale deposito. La pubblicazione della Carta serve quindi a ravvisare la disponibilità da parte dei rispettivi luoghi a ospitare questa complessa struttura di valore nazionale, e il Comune di Trequanda ribadisce prontamente la contrarietà a tale prospettiva.



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