Toscana resta arancione ma con restrizioni: novità sulle scuole

toscana zona rossa
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani

Questa sera tre aree saranno prese sotto ulteriore esame, tra cui l'Empolese Valdelsa


Il presidente della Regione Eugenio Giani ha tenuto in diretta social l'aggiornamento sulla situazione Covid-19. La Toscana resta arancione anche per la prossima settimana ma, come spiegato da Giani, tra le novità del Dpcm in vigore da domani (Qui) i presidenti delle Regioni potranno adottare provvedimenti più restrittivi, anche sulle scuole. Ed è proprio su questo tema che oggi si è riunito per la prima volta il CEPS, comitato emergenza prevenzione scolastica che si riunirà tutti i venerdì pomeriggio, come annunciato dal presidente della Regione nella diretta social svolta mercoledì 3 marzo, due giorni fa (Qui la notizia).

"Non abbiamo i dati della zona rossa ma, per tentare di evitare situazioni di maggiori contagio, il Dpcm da la possibilità di misure restrittive" ha continuato Giani. Infatti, la "prima riunione del CEPS si è conclusa da poco e, alla Toscana in zona arancione, si uniscono disposizioni più restrittive". Questa sera tre aree saranno prese sotto esame tramite riunioni tra Regione e sindaci dei territori. Si parte alle 20.30 con gli 11 sindaci dell'Empolese Valdelsa e i sindaci del Cuoio, a seguire riunioni con la provincia di Siena e quella di Prato. "Per queste altre tre realtà occorre un supplemento di analisi" ha aggiunto il presidente. Nel caso di nuove ordinanze, "saranno emesse da domani mentre i provvedimenti scatteranno lunedì". Ieri si è svolto il dibattito con la provincia di Pistoia che resta, ancora un'altra settimana, in zona rossa, compresi i provvedimenti per le attività e la chiusura delle scuole. Anche il Comune di Cecina resterà zona rossa così come la confinante Castellina Marittima, in provincia di Pisa.

Dalle province l'analisi si sposta ai comuni, e lo fa basandosi sul dato dei 250 casi per 100mila abitanti. Su questo indice, il presidente Giani ha introdotto il tema scuole.

Provvedimenti sulle scuole in Toscana

Le possibilità che possono portare alla chiusura delle scuole sono: su base provinciale, numero superiore a 250 contagi ogni 100mila abitanti su base settimanale. Per i singoli comuni, si prevede la chiusura "di tutte le scuole nel caso ci sia la circolazione di varianti che portano a un alto rischio di diffusività, resistenza ai vaccini e sviluppo di malattie gravi, in un altro caso la chiusura avviene per una motivata situazione di peggioramento del quadro epidemiologico".

"In queste fattispecie - ha continuato Giani - dobbiamo provvedere". I comuni che superano il limite dei 250 casi ogni 100mila abitanti sono in Toscana 76 su 273 comuni. Il presidente ha citato in diretta i primi 10, aggiungendo: "Dopo la riunione di stasera, credo ci saranno altri 30 comuni circa che prenderanno provvedimenti sulle scuole". Civitella Paganico, con il dato di 1351 sono state chiuse le scuole. Marciano della Chiana indice di 937, chiuse le scuole. Lamporecchio, Massa e Cozzile, Ponte Buggianese si trovano già in zona rossa e dunque le scuole sono chiuse. Sospese le lezioni in presenza anche a Castelnuovo Berardenga, mentre a Gaiole in Chianti, nessuna scuola presenta situazioni di criticità. Anche a Quarrata scuole chiuse poiché in zona rossa. Certaldo, prossima settimana chiuse le scuole, così come a Lucignano.

È "una Toscana che cerca di reagire al coronavirus - ha proseguito il presidente Giani - con provvedimenti di individuazione chirurgica di zone rosse e comuni in cui c'è accelerazione del virus anche nelle scuole" su cui viene quindi decisa la chiusura di concerto tra sindaci e Regione.

"Rispetto a certe realtà siamo ancora in una capacità di tenuta e controllo, in cui le terapie intensive superano di poco le 170 occupazioni mentre a ottobre erano fino a 300. Pur nell'aumento dei casi che vedo trasformarsi questa settimana in una curva che va stabilizzandosi, abbiamo sotto controllo la situazione" ha concluso Giani. "So che nessuno ne può più ma dobbiamo reggere, perché prevenire è meglio di dover subire".

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