Deportati empolesi, raccoglimento e riflessione per i fatti del '44

Oggi, lunedì 8 marzo 2021, giornata dedicata al 77° anniversario della deportazione dei 55 empolesi nei lager nazisti. In loro memoria è stata celebrata una messa, sono stati organizzati momenti di approfondimento storico e riflessione su quei fatti attraverso racconti e testimonianze umane. Una celebrazione sottotono, esattamente come quella di un anno fa. Nel 2020 in questa giornata eravamo alle porte del lockdown.

Dalla santa messa nella chiesa della Madonna del Pozzo officiata da Don Guido Engels. La commemorazione si è spostata poi alla vecchia ciminiera della Vetreria Taddei dove è stata deposta una corona di alloro alla targa in onore dei deportati.

Presenti Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria; il neo presidente della sezione Aned Empolese-Valdelsa, Roberto Bagnoli; le forze dell’ordine, tutte rappresentate: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, esercito, polizia stradale, ferroviaria e la polizia municipale. Quindi Misericordia, Pubblica Assistenza, Aned, SPI CGIL, associazioni carabinieri.

E’ seguito poi un momento di ricordo per Carlo Castellani, giocatore dell’Empoli che perse la vita a Mauthausen. Allo stadio a lui intitolato, ai piedi della targa all’ingresso della tribuna centrale, si è svolta una piccola cerimonia con la deposizione di un mazzo di fiori.

Da parte del club è stata donata alla famiglia la maglia del centenario dedicata a Carlo Castellani che, appena possibile, verrà deposta, nel prossimo Viaggio della Memoria, proprio nel campo dove perse la vita a Gusen.

La vicepresidente dell’Empoli FC, Rebecca Corsi, ha spiegato che una maglia autografata dalla squadra è per la famiglia, un’altra identica sarà messa nei prossimi giorni all’asta da Empoli Charity, come spesso accade, con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati ad attività benefiche.

ON LINE - Infine, alle 18 di oggi, ‘Deportazione politica: una pagina della nostra Storia Firenze, Prato, Empoli’. Ciclo di incontri a cura di ANED, Istituto Storico della Resistenza dell’età contemporanea, Museo della Deportazione e Resistenza di Prato. Sarà possibile seguire l’iniziativa sul canale Facebook di ANED.

Alessio Mantellassi interverrà per il Comune di Empoli, insieme ad Alessandro Martini, Comune di Firenze; Matteo Biffoni, Comune di Prato; Thomas Punkenhofer, Mauthausen; Markus Siller, Ebensee; Erich Wahl, Sankt Georgen an der Gusen; Patrizia Bonanni, Città Metropolitana di Firenze.

DICHIARAZIONI

ALESSIO MANTELLASSI – «Questo è il momento ufficiale in cui la città ricorda e dice grazie ai suoi concittadini che hanno avuto il coraggio di dire ‘no’, di mantenere alta l’identità di libertà e di democrazia della città di Empoli, e che hanno perso la loro vita lontano da qui nel campo di Mauthausen e nei suoi sottocampi. È il momento in cui la città ufficialmente rende onore. Ci sono tante altre iniziative con le scuole, che coinvolgono in questi giorni 300 studenti: parleremo del rapporto tra lo sport e la deportazione, della storia dei deportati del territorio dell’Empolese-Valdelsa. Abbiamo coinvolto anche l’Empoli Calcio nella commemorazione di Carlo Castellani».

ROBERTO BAGNOLI – Prima uscita pubblica per il neo presidente dell’Aned Empolese-Valdelsa, Roberto Bagnoli che ha descritto la giornata di oggi con queste parole. «Noi siamo sempre stati presenti ogni anno come associazione a questa celebrazione e lo siamo anche quest’anno, in questa situazione, ma non per questo dobbiamo dimenticare, bensì, proseguire nel nostro impegno di memoria. È un momento importante perché rappresenta davvero l’idea che ha questa città di libertà, democrazia e partecipazione. Sono 55 i cittadini empolesi, 26 lavoravano alla vetreria Taddei, che sono stati deportati. Purtroppo non è più in vita nessuno e dobbiamo affidarci alle testimonianze dei familiari, anche loro soci Aned. Grazie a loro portiamo avanti la memoria e la conoscenza verso i giovani. Per questo sono state organizzate tante iniziative, anche se solo online, per far conoscere la storia di questi fatti tragici perché possano, loro, farsi testimoni in futuro».

REBECCA CORSI – «Nell’anno del nostro centenario, era per noi un dovere e un obbligo ricordare quegli anni difficili per la storia del nostro Paese, dell’Europa e del mondo e riconoscere a Carlo Castellani e alla sua famiglia questo momento nello stadio a lui intitolato. Si tratta di una figura fondamentale della nostra storia, che ci ricorda valori di appartenenza a cui leghiamo tutte le nostre radici».

FRANCO CASTELLANI – Il presidente onorario dell’Aned Empolese Valdelsa e figlio di Carlo Castellani: «Un gran bel gesto. Emozionante. La maglia col nome di mio padre mi commuove. Sarà bello tornare a Gusen e andare sulla targa che è presente anche là per lasciare questo segno. Grazie al Comune, ad Aned e all’Empoli FC da parte mia e di mia sorella Carla».

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa



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