Comune e SdS attivano task force per il monitoraggio del Covid a Barberino Tavarnelle

Nella scorsa settimana sono stati 32 i casi Covid rilevati e accertati nel territorio di Barberino Tavarnelle e il bilancio dei contagi continua a salire. La situazione del comune toscano preoccupa al punto da richiedere l’attivazione di un nucleo speciale per il monitoraggio puntuale dei dati relativi alla curva epidemiologica. Su richiesta del sindaco David Baroncelli, è stata istituita una task force, costituita dal primo cittadino di Barberino Tavarnelle, dagli assessori Giacomo Trentanovi (Politiche sociali), Marina Baretta (Politiche educative) e Roberto Fontani (Protezione civile), dal direttore della Società della Salute Simone Naldoni, che fa il punto giornaliero sulla situazione. Il gruppo di monitoraggio si avvale del supporto esterno dei dati forniti dall’Agenzia Regionale della Sanità.

“Come altri comuni della Toscana, in cui i flussi di positività altalenanti stanno registrando un sensibile incremento – spiega il sindaco David Baroncelli - Barberino Tavarnelle è tra gli enti sorvegliati speciali e per questo richiede un’attenzione particolare. Il gruppo di lavoro è teso ad esaminare i dati, con un’analisi accurata che si verifica due volte al giorno, e a individuare gli strumenti e le azioni che si rendono necessarie per ridurre e contenere la diffusione e la circolazione del virus e le sue varianti”. Ora, più che mai, si ritiene indispensabile rispettare le regole e attenersi alle misure antiCovid dettate dal Dpcm.

A ribadirlo con fermezza è ancora una volta il sindaco che rivolge alla comunità un appello richiamando al senso di responsabilità e alla necessità di mettere in pratica il rispetto puntuale delle norme governative in ogni aspetto della quotidianità per la tutela della vita propria e della comunità in cui si vive. “Una sola parola: rigore, cui aggiungo assoluto – interviene – questa è una partita che non conosce deroghe, non ci sono revoche né eccezioni, perché a rischiare è la vita di ognuno di noi, soprattutto delle persone più fragili e anziane. E’ una questione che va affrontata con la massima serietà e osservanza delle disposizioni necessarie a combattere il virus. Comprendo perfettamente le difficoltà e la stanchezza di fronte ad uno scenario pandemico che ci ha travolti con il peso di un’emergenza senza precedenti e non accenna a migliorare se non per le prospettive, a medio e lungo termine, che è in grado di garantirci l’efficacia della campagna vaccinale. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini, i nostri legami affettivi e le nostre relazioni, imponendo modalità diverse per entrare in contatto con gli altri. Ci siamo dovuti riprogrammare, a scuola, nel lavoro, a casa, fuori, e abbiamo dovuto impiegare ogni sforzo per adattarci alla flessibilità di una nuova impostazione di vita guidata esclusivamente dai criteri della distanza. Tuttavia se vogliamo assicurare un futuro ai nostri figli e tornare quanto prima a quella normalità che ora appare come bisogno primario dobbiamo cercare di essere migliori, più rigorosi nel rispetto delle regole, mettere in cima alle nostre priorità la salute, evitare l’esposizione al rischio di contagio. Vedo ancora troppi assembramenti nelle aree pubbliche, troppe mascherine mal indossate, situazioni che in generale favoriscono le possibilità di contagio. Dobbiamo smetterla di pensare che riusciremo a superarla anche contravvenendo o rispettando solo in parte ciò che da un anno ci viene indicato come strumento di protezione individuale. Non è così. La realtà è che per eliminare l’incubo non basta vedere la luce in fondo al tunnel, il tunnel va percorso a piccoli passi e costruire la via d’uscita con le nostre azioni”.

Fonte: Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO



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