Grillaia, la svolta: maggioranza della discarica acquisita dal Gruppo Vergero

(foto di archivio)

Il Gruppo Vergero – realtà familiare di rilevanza nazionale con oltre 30 anni di esperienza nella green economy – ha acquisito dalla società NSA le quote di maggioranza del sito autorizzato per il conferimento di rifiuti di Chianni (PI) “La Grillaia”. Il Gruppo ha definito un piano di patrimonializzazione e di rifinanziamento della società per 5 milioni di euro, di cui 2 milioni sono stati già versati per le prime e urgenti attività di messa in sicurezza della vecchia discarica, che il territorio attendeva da anni.

Con un investimento complessivo di circa 18 milioni di euro, compresi i costi di gestione, “La Grillaia” sarà messa in sicurezza attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate oggi disponibili ed entro 8 anni se ne prevede la chiusura attraverso il conferimento di 270.000 metri cubi di amianto, il materiale giudicato dai tecnici della Regione più adatto e sicuro per il completamento dell’area.

«Dalla nostra vasta esperienza sul territorio toscano – acquisita grazie alle due società del Gruppo che operano in Toscana, “Cascina Pulita” e “Carvin”, che si occupano della raccolta e del trasporto dei rifiuti agricoli con 2 siti dedicati che sorgono proprio all’interno della Regione – deriva la nostra volontà di acquisire un sito autorizzato per il conferimento di amianto: sono infatti tantissime le aziende agricole toscane che necessitano e ci richiedono un intervento per la bonifica dei loro ambienti.» commenta Marco Vergero, presidente del Gruppo Vergero.

«Proprio il comparto agricolo rappresenta uno dei settori in cui tettoie e coperture in Eternit, oltre a cisterne e manufatti in amianto, risultano avere un’elevata diffusione. Ripulire queste cascine, dando sempre massima priorità a quelle site in Toscana, rappresenta un obiettivo importante per la salvaguardia del territorio e del settore agricolo, un’eccellenza italiana da preservare e valorizzare.»

L’intervento presso La Grillaia consiste in due azioni principali: la messa in sicurezza delle aree che non necessitano di ulteriori conferimenti e il recupero volumetrico dell’area depressa e la sua successiva messa in sicurezza.

Per la prima, si prevedono interventi atti a garantire una migliore protezione ambientale di suolo, sottosuolo ed emissioni in atmosfera – tra cui la gestione di percolato e biogas derivanti dai rifiuti già presenti nel sito – con importanti opere di manutenzione e adeguamento dei presidi esistenti: l’evoluzione tecnologica ha infatti portato ad un grado di conoscenza delle opere di mitigazione e messa in sicurezza che 20 anni fa non erano note.

Per la seconda, è previsto il conferimento di rifiuti contenenti amianto (che arriveranno in loco dopo essere stati messi in sicurezza già presso il cantiere di provenienza, sotto la supervisione della ASL locale di riferimento), di rifiuti inorganici inerti non pericolosi e la successiva messa in sicurezza dell’area attraverso il “capping”, ovvero un’operazione di ricopertura finale volta a ricreare la morfologia originaria della collina e di inserimento ambientale e paesaggistico con la creazione di due laghetti naturalistici e la piantumazione di vegetazione arbustiva e piante autoctone.

«L’amianto, essendo un minerale naturale, è completamente inerte: non rilascia biogas e percolati, pertanto, posto sotto terra in sicurezza, non causa cattivi odori e ha un impatto ambientale neutro per il territorio circostante. Depositare le lastre in amianto nel terreno significa infatti reinserire la risorsa dove si trovava allo stato naturale, prima dell’estrazione da parte dell’uomo.» afferma l’Ing. Massimo Peluso, responsabile tecnico del progetto.

I monitoraggi ambientali per garantire la sicurezza del sito saranno continui per tutta la durata del periodo di conferimento e per i 30 anni successivi alla chiusura, come prescritto dalla legge.

«La Famiglia Giusti – dichiara Mario Giusti, ex proprietario de La Grillaia – si è impegnata responsabilmente nella ricerca di un partner ideale, ritrovando poi in Gruppo Vergero la realtà migliore per la realizzazione di un progetto risolutivo e sostenibile per la chiusura del sito di conferimento, nel pieno rispetto del territorio. Siamo molto felici della collaborazione con il Gruppo Vergero e di rimanere all’interno della compagine societaria con una partecipazione significativa anche a garanzia del collegamento e della tutela del territorio e delle sue vocazioni agricola e turistica»

TIMELINE DEGLI INTERVENTI:
• marzo-settembre 2021: primi interventi paesaggistici sulla zona che non necessita di conferimento. Realizzazione della zona destinata al conferimento, monitoraggio e messa in sicurezza delle strutture esistenti.
• ottobre 2021: inizio conferimento.
• 2029: chiusura del sito di conferimento e inizio del monitoraggio trentennale.

Fonte: Gruppo Vergero



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