Cacciata di casa perché omosessuale, accade a Castelfiorentino

Cacciata di casa perché innamorata di un'altra ragazza. Non è il racconto che viene da chissà quale paese a regime autoritario o dalla professione di fede che intralcia le libertà di ogni cittadino. È il breve racconto che ha voluto rendere pubblico il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni in una diretta Facebook di pochi minuti nel pomeriggio di oggi, venerdì 9 aprile.

La vicenda che è giunta alle orecchie del primo cittadino è stata resa nota ovviamente tralasciando tutti i dettagli che possano identificare chi sia la persona buttata fuori di casa o i membri della famiglia che hanno compiuto questo gesto. La storia in prima persona è stata invece raccontata dalla protagonista stessa, Malika, in un reportage di Fanpage.

"Non permetterò che una persona sia discriminata così, trattata come una reietta perché innamorata di persona dello stesso sesso. A Castelfiorentino ci sono dei valori e dei principi che vanno garantiti e difesi", specifica Falorni.

L'appello, oltre a rendere pubblica la vicenda, riguarda anche tutti quelli che sono a conoscenza della situazione e che conoscono i membri della famiglia: "Vorrei una mano di tutti quelli che possono ascoltare o leggere e sono in contatto con questa ragazza. Mi metto a disposizione per risolvere questa situazione che nel 2021 reputo inaccettabile".

L'aggiornamento del sindaco Falorni: "Tanti cittadini si sono offerti di fornire aiuti alla ragazza"

Dopo la diretta, il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni ha aggiornato la situazione, sottolineando che molti cittadini si sono offerti per essere d'aiuto. Il primo cittadino ha indicato, inoltre, come farsi avanti e dare una mano.

"Un aggiornamento sulla situazione che è stata appena oggetto della mia diretta. Sono riuscito a parlare con la ragazza in questione, e vi confermo che la situazione che vi ho rappresentato è davvero molto delicata. Mi sono ovviamente attivato per quelle che sono le mie competenze; il problema è già in carico ai soggetti opportuni.

Devo rappresentare, circa questa vicenda, ancora una volta l’estremo orgoglio di far parte della comunità Castellana, una comunità dal cuore smisurato e dall’identità ben precisa.
A seguito della mia diretta, ho ricevuto decine di manifestazioni di disponibilità da parte di cittadini, per fornire aiuti di ogni tipo alla ragazza, e le manifestazioni di solidarietà ricevute non lasciano spazio a dubbi circa quali siano i valori che condividiamo e che vanno difesi. Vi ringrazio profondamente, come cittadino, come Sindaco, e anche da parte sua.

Il modo con cui voi tutti, che mi avete contattato, potete mettere a disposizione questi aiuti, è prendere contatto con il Centro Antiviolenza Binario Donna, situato presso la Stazione di Castelfiorentino, sede delle Pubbliche Assistenze. Troverete lunedì, dalle 16 alle 18, delle operatrici che accoglieranno queste disponibilità, e si occuperanno di riportarle direttamente alla persona in questione. Prego chiunque sia interessato di condividere questa informazione. Continuerò a seguire questa vicenda, e eventualmente a tenere informati i cittadini circa i suoi sviluppi".

Biti, Parrini, Lotti (Pd): "Non c'è più tempo da perdere, il Ddl Zan va approvato"

Caterina Biti, Dario Parrini e Luca Lotti, parlamentari toscani del Pd, sono entrati nel merito della vicenda che ha coinvolto la ragazza di Castelfiorentino. Il comportamento dei familiari, per i parlamentari, dimostra "che non c'è più tempo da perdere: il Ddl Zan va approvato". Quest'ultima, come continuano i parlamentari, è una battaglia da condurre in Parlamento, "che va vinta anche nella nostra società: ne va della vita delle persone e del nostro grado di civiltà come Paese".



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