Inchiesta rifiuti, parla Rossi: "Non ho partecipato all'emendamento in Consiglio"

"È legittimo chiedere contributi ai privati l'importante è che non ci sia un rapporto di dazione, di do ut des".

Così ha affermato l'ex presidente della Regione Enrico Rossi in merito all'inchiesta che lo vede indagato per i fondi della campagna elettorale del 2015. La risposta si può anche applicare all'altra inchiesta, quella sui rifiuti conciari smaltiti nei terreni, che vede indagati anche l'ex capo di gabinetto di Rossi e Giani, Ledo Gori.

"Confermo la mia fiducia personale nell'onestà del mio più stretto collaboratore e credo che le vicende e gli sviluppi giudiziari potranno fare anche su questo punto tutti i chiarimenti possibili", ha spiegato Rossi in un'intervista su Telegranducato.

Il rapporto 'do ut des' sarebbe quello ipotizzato invece per il consigliere regionale Andrea Pieroni, che avrebbe presentato un emendamento favorevole al depuratore Aquarno così da ridurre i controlli e i costi per gli imprenditori conciari.

"Voglio capire cosa significa quell'emendamento perchè se costituisce un favore e riduce i controlli verso il sistema conciario di Santa Croce è stato un errore madornale e su questo il Pd deve subito aprire una discussione".

Rossi ha anche spiegato di non aver "partecipato in nessun modo alla preparazione di quell'emendamento", essendo impegnato nell'emergenza Covid.



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