Inchiesta rifiuti, Sinistra Italiana: "Serve una legge per bloccare conflitti di interessi e finanziamenti opachi"

Nicola Fratoianni

C’è un aspetto fondamentale che emerge dall’inchiesta sulla 'ndrangheta In Toscana e che viene da troppi sottaciuto. Il rapporto opaco tra finanziatori privati e partiti politici. Dopo l’abolizione del finanziamento pubblico a partiti e movimenti politici, è chiaro che questo legame doveva diventare trasparente, chiaro, esplicito oppure vietato nei casi in cui l'intreccio e il possibile “do ut des” poteva diventare un problema. Non è un caso che il procuratore Giuseppe Creazzo chieda una migliore legislazione sul rapporto tra lobby e politica. Noi chiediamo di più.

Con una proposta di legge presentata proprio in questi giorni da Nicola Fratoianni alla Camera, Sinistra Italiana chiede che sia vietato finanziare partiti o movimenti politici da parte “di persone fisiche o giuridiche che abbiano in essere concessioni dello Stato, delle regioni, degli enti locali, di enti pubblici ovvero di società a partecipazione pubblica diretta o indiretta” ma anche appaltatori e subappaltatori. Sarebbe una bella operazione di pulizia e trasparenza nei rapporti tra politica e soggetti economici. Oggi i finanziamenti ai partiti sono previsti fondamentalmente attraverso il 2 per mille, che per noi di Sinistra Italiana è la quasi unica fonte di sostegno, oltre alle sottoscrizioni dei militanti. Ma è evidente (ce lo insegnano gli Usa, dove il finanziamento è praticamente tutto privato) che più sostegno economico hai, maggiore sarà possibilità di consenso alle elezioni. E i poteri economici di norma, finanziano solo chi non li disturba o soggetti a cui possono presentare emendamenti a loro vantaggio (come nel caso dell'inchiesta in questione): non è un caso che i conciatori abbiano finanziato i candidati alla presidenza della Regione Toscana della Lega e del Pd.

Siamo convinti, come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge dell'On. Fratoianni, che “la sopravvivenza di un regime trasparente che assicuri congrue risorse ai partiti e ai movimenti politici rimane tutt'oggi giustificata dalla necessità di garantire l'accesso alla competizione politica anche ai ceti meno abbienti della società, che non dispongono di ingenti patrimoni privati, assicurando al contempo una competizione più equa, nonché lo scardinamento della politica dai poteri forti dell'economia e della finanza. Non è un caso che una qualche forma di finanziamento (sia pubblico che privato) della politica esista ancora oggi in ogni democrazia, in quanto essa rappresenta l'effettiva e concreta garanzia del principio costituzionale enunciato all’articolo 49 e per il quale tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Fonte: Sinistra Italiana Toscana



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