Alla Parrocchia di San Donato a Livizzano a Montespertoli, alla presenza del Cardinale Ernest Simoni è stato accolto con grande affetto il Cavaliere Bruno Faggioli, illustre cittadino di Montespertoli fregiato un anno fa della massima onorificenza dello Stato, ovvero nominato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, Cavaliere della Repubblica per meriti. Il Cavaliere Bruno Faggioli era accompagnato dalla moglie Signora Leda, con la quale è sposato da 66 anni e dai nipoti, i quali hanno partecipato alla Santa Messa celebrata dal parroco Don Cristian Meriggi. Il Cardinale Simoni, che ha assistito alla Celebrazione, ha incontrato il Cavaliere, ringraziandolo per la Sua presenza ed invitando tutti i presenti a pregare per la pace tra i popoli e tra le nazioni, affinché tutti i governanti, siano sempre costruttori di pace per il bene del popolo.
Il Sig.Bruno visse gli atroci momenti della II Guerra mondiale in Italia, mentre il fratello Gino, fu inviato come giovane militare in Albania a Tirana, dove arrivò i primi mesi del 1940, mentre il Cardinale albanese, allora era giovane novizio e si trovava a Scutari nel Convento Francescano, in quegli anni vide giungere in Albania i soldati italiani, dei quali ricorda la generosità, la fede autentica e la devozione , i quali partecipavano tutti alle funzioni religiose e per la processione del "Corpus Domini" a Scutari, con 5 apparecchi dell’aviazione gettavano petali di fiori sul baldacchino che copriva il Santissimo Sacramento e sull’intera processione solenne alla quale partecipavano migliaia di fedeli.
La richiesta dell'onorificenza per il Sig.Faggioli, fu proposta più di 2 anni fa dall’allora neo Sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini, il quale informò il Quirinale degli episodi di sofferenza ed atrocità, vissuti dal Sig.Bruno durante la Seconda Guerra Mondiale quando giovane soldato fu arruolato nell'esercito italiano, nel "41 Reggimento Artiglieria". Dopo l'armistizio dell' 8 settembre del 1943, il Signor Bruno rifiutandosi di aderire all'esercito germanico, fu tratto in arresto nella caserma di Firenze alla Fortezza da Basso, ora sede della Polizia di Stato, da dove una sera di settembre grazie ad una corda portata dal padre in un filone di pane durante un colloquio mentre era guardato a vista dai soldati tedeschi, riuscì poi la sera dello stesso giorno ad evadere dalla prigionia, calandosi dalla finestra della camerata prima del coprifuoco e rifugiandosi da una famiglia di fiorentini, che rischiando la vita dettero ospitalità per la prima notte a Bruno e i suoi amici che riuscirono a fuggire. Da quel giorno il giovane Bruno, passò i restanti giorni della guerra, come fuggiasco alla macchia nelle campagne tra San Casciano e Montespertoli . Sopravvissuto alle tante vicissitudini e barbarie della guerra, conosciuto la Signora Leda nel 1955, si sposano nella Pieve di San Piero in Mercato e si trasferì definitivamente a Montespertoli, presso la frazione di Gigliola, dove la famiglia della Signora Leda gestiva il negozio di generi alimentari. Proprio nella frazione di Gigliola hanno avuto il grande onore di conoscere ed apprezzare Don Lorenzo Milani, il quale trascorreva le Sue vacanze estive presso la residenza di campagna della famiglia Milani. Don Cristian ha rammentato l’episodio, avvenuto in San Frediano dove a lungo è stato Parroco prima di giungere a San Donato, proprio nelle strade povere di quegl’anni, del quartiere fiorentino di San Frediano, Don Milani mentre passeggiava in libera uscita con i compagni seminaristi, mangiando un tozzo di pane bianco, fù sgridato da una signora che si affacciò dalla finestra gridando al giovane seminarista Lorenzo: "bellino sì…. venire a mangiare il pane dei ricchi nelle strade dei poveri...." Ebbene sì, quel pane che Don Lorenzo mangiava con i compagni seminaristi nel quartiere fiorentino, veniva proprio da Montespertoli, preparato dai coloni della fattoria di famiglia e portato ai seminaristi.
"Bruno e Leda, - ricorda il parroco porgendo il saluto agli ospiti - sempre si sono dedicati al prossimo, seguendo gli insegnamenti evangelici e non lasciando mai la Santa Messa domenicale, alla quale sempre con grande fede hanno partecipato. Una intera vita spesa per il bene, bene profuso, nella "comunità montespertolese" nella Pubblica Assistenza Croce d'Oro dove il Cavaliere è stato tra i primi soci fondatori e nell'Associazione Auser, fondata da Bruno, associazioni rappresentate in questa Solenne celebrazione dai labari e dai volontari, che ringrazio veramente per la loro presenza e per il loro silenzioso quotidiano servizio.”
Il Cavaliere Faggioli lasciando la Parrocchia, tra l’applauso e la commozione dei molti fedeli presenti, ha ringraziato con queste parole : “sono veramente onorato, di aver visitato la Vostra bella comunità parrocchiale, che già avevo conosciuto anni fa venendo dal grande Parroco Don Mario, con deferenza, saluto Sua Eminenza il Cardinale Ernest Simoni che ho avuto la gioia di conoscere e di cui avevo letto tanti articoli sulla Sua eroica vita, ringrazio il Vostro carissimo Parroco Don Cristian e tutti i fedeli e i parrocchiani che si sono adoperati ad organizzare questa bellissima festa, grato a tutti i cittadini montespertolesi che in questo anno ancor più si sono stretti attorno a me e alla mia Signora. Un particolare grazie con tutto il cuore ad Alessio Mugnaini Sindaco di Montespertoli promotore dell’onorificenza a me concessa e il Cav.Vieri Lascialfari Cerimonierie della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni della Valdelsa che ha condotto le ricerche storiche per istoriare la pratica e ha curato le cerimonie successive al conferimento dell’onorificenza”.
Fonte: Segreteria Parrocchia San Donato a Livizzano e Santa Maria a Pulic
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