Corecom: patentino digitale a scuola, seminario in Consiglio regionale

Anna Ascani

Trasmettere ai ragazzi le competenze minime necessarie per navigare in rete e nei social network con consapevolezza e responsabilità e definire un uso autonomo e personale della rete. Questo l’obiettivo del percorso formativo, di 10 ore, rivolto agli studenti delle prime classi delle scuole secondarie di primo grado alla fine del quale gli studenti entrano in possesso di una sorta di ‘abilitazione di navigatore esperto’. Di questo si è parlato nel seminario “Patentino digitale, media education nelle scuole toscane” che si è tenuto oggi a palazzo del Pegaso (via Cavour 4 a Firenze).

“Diciamo ai ragazzi di tenerlo sempre acceso, il cellulare ma anche il cervello - ha detto il presidente del Corecom Toscana Enzo Brogi-. Il cellulare ci dà tutte le informazioni in un secondo ma è anche uno strumento carico di insidie, di pericoli e di possibilità di entrare in contatto con situazioni preoccupanti e allora abbiamo pensato di dare per la rete, come per il motorino, una formazione a scuola, per ottenere un patentino per l’uso dello smartphone”. Brogi ha spiegato che nel 2019 è stata realizzata una sperimentazione del progetto in modalità in presenza in tre istituti scolastici della Toscana (Figline Valdarno, Scarperia, San Casciano Val di Pesa). Nel 2020 è stata effettuata una seconda sperimentazione in altre tre scuole (Chianciano Terme, Follonica, Cavriglia) del percorso, in modalità a distanza. “L’esperienza è forte, bella e ricca - ha concluso Brogi - e allora abbiamo detto perché non farlo in tutte le scuole toscane, 420 istituti di media inferiore e oltre 3mila gli studenti che noi vorremmo coinvolgere entro due anni.

Di un’”iniziativa non improvvisata, che parte da una ricostruzione sapiente e sperimentata sul campo e che mira ad un approccio corretto dei giovani ad internet”, ha parlato il commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Antonello Giacomelli che - ha detto - “fornire competenze anche in termini giuridici, tecnici e di comunicazione è l’arma migliore anche nella battaglia contro le fake news”, perché niente può sostituire il processo educativo e di consapevolezza di chi usa la rete, così come - conclude - dovremmo affrontare insieme agli altri Paesi europei la costruzione di una Costituente di un nuovo diritto che prenda atto del mondo digitale”.

“L’educazione digitale - ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - deve diventare il perno centrale dell’educazione delle prossime generazioni e deve essere integrata con un percorso complessivo di educazione civica e alla cittadinanza”. Il presidente ha ricordato che i minori si espongono sempre più precocemente alla rete e che “9 bambini su 10 tra i 9 e i 12 anni navigano già in rete, e 6 su 10 nella fascia tra 6 e 8 anni”, per questo “dobbiamo insegnare loro ad evitare i pericoli”. Mazzeo ha annunciato che vorrebbe dedicare la “prossima Festa della Toscana a questi temi e a questi diritti, andando nelle scuole anche a raccontare il rischio e il pericolo dell’odio che c’è sulla rete” e che “dietro il presunto anonimato da tastiera a volte si nasconde la carica di violenza brutale verbale ed ideologica”.

La presidente dell’istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida ha ricordato che il “cattivo utilizzo della rete genera fenomeni che intaccano la personalità dei minori come il cyberbullismo” e da qui l’importanza di “promuovere la cultura digitale nelle scuole”.

La parola è passata poi all’assessore regionale al digitale Stefano Ciuoffo che ha ribadito: “Bisogna fare in modo che le iniziative lodevoli come questa siano messe a sistema, a disposizione della nostra comunità”.

“Spesso pensiamo che le nuove generazioni, essendo native digitali non abbiano problemi con web ma i dati - ha aggiunto la sottosegretaria alle politiche per il digitale Anna Ascani - ci dicono il contrario che i reati legati al digitale crescono e che non c’è consapevolezza piena oltre che delle opportunità dei rischi che vengono dall’utilizzo digitale, quindi la sensibilità delle istituzioni e la capacità di mettere insieme più soggetti”.

L’intervento del presidente della Toscana Eugenio Giani si è soffermato sull’importanza del “patentino digitale che guida i ragazzi all’accesso ad un’informazione consapevole nel ricco mondo dei social”, li “aiuta a riconoscere le fake news” e “a combattere il bullismo digitale”. Giani ha proposto anche di pensare “all’alfabetizzazione digitale per la terza età”.

Sono intervenuti poi, tra gli altri, Elettra Pinzani del Corecom Toscana, Sara Ferruzzi project manager dell’istituto degli Innocenti, Roberto Curtolo dirigente dell’ufficio scolastico regionale e poi rappresentanti delle scuole e amministratori locali della sperimentazione 2020/2021.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa



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