Il Covid si porta via Sandra Masoni: la politica si stringe attorno alla famiglia Cioni

Sandra Masoni
Sandra Masoni

Un tragico fulmine a ciel sereno ha colpito la comunità empolese e in particolare la famiglia Cioni. È morta improvvisamente, stroncata dal Covid, Sandra Masoni, nipote di Graziano Cioni – ex assessore del Comune di Firenze nelle giunte di centro sinistra ed ex deputato (Pds) e senatore (Ds-L'Ulivo) – e cugina della consigliera comunale empolese Beatrice Cioni.

Sandra, 54 anni, aveva potuto effettuare solo la prima vaccinazione anti Covid, purtroppo però non è stata in grado di completare il ciclo vaccinale con la seconda dose a causa di una situazione clinica pregressa.

Il rapporto con la famiglia Cioni non si esauriva nell’affetto “di sangue” ma si era saldato anche in vera militanza politica.

Nel 2019 Sandra Masoni aveva fatto parte dei candidati al consiglio comunale di Empoli Civica, lista che sosteneva appunto Beatrice Cioni. Anche nel 2014 si era cimentata nell’agone politico, questa volta a sostegno di Damasco Morelli, sempre come candidata in una lista civica di sostegno.

Impiegata all’ASEV (Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa) era molto conosciuta in città per il suo impegno civico, oltre che politico. Un impegno che, in un momento così tragico, le ha fatto guadagnare il rispetto e l’affetto di tantissimi empolesi, a prescindere dal credo politico.

Un rispetto testimoniato dai numerosi messaggi di cordoglio da parte dei tanti esponenti della politica locale postati su Facebook, social network sul quale fino a pochi giorni fa commentava anche Sandra, a dimostrazione di quanto sia stato fulmineo il funesto decorso della malattia.

“Una combattente, di quelle che stringono i denti e alla domanda 'come stai', sapeva solo rispondere 'bene' – posta su Fb Graziano Cioni –. Sempre disponibile per tutti, perché una cosa chiesta per piacere non si nega a nessuno. Sandra era la figlia di mia sorella Graziella e di Franco; rimasta senza genitori, è stata una figlia per Luciana e una sorella per i miei figli, nonché particolarmente legata a Beatrice. In questi giorni ha commentato i miei post, per dirmi che non dovevo preoccuparmi. Era il suo modo per dire che stava bene e trovava anche il tempo per leggermi. Tutto nel suo stile: si preoccupava per gli altri e non voleva essere una preoccupazione per nessuno”.

"Non è il momento di polemiche sulla vaccinazione – continua Cioni – ma chi finisce in terapia intensiva e chi muore quasi sempre non è vaccinato. Lei ne soffriva per cui ha chiesto se poteva vaccinarsi a chiunque conosceva nel mondo della medicina, tuttavia la risposta è stata che doveva aspettare e sperare che trovassero una soluzione. Non ha fatto in tempo, povero amore mio.

“Cara nipote – conclude – lasci solo buoni ricordi in chi ti ha conosciuto e un profondo vuoto in chi ti ha amato”.

I funerali si terranno domani alle 14.30 alla Chiesa di San Martino a Pontorme.



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