Caso Montanari, il rettore attuale: "Pieno rispetto dei morti"

In relazione alle dichiarazioni del Sindaco di Siena, avv. Luigi De Mossi, è mio dovere ricordare che l'Università per Stranieri di Siena, come ogni Ateneo pubblico e statale, è luogo di ricerca, di confronto e di dialogo; è all'occorrenza, su temi contesi e problematici, anche luogo di conflitto delle idee. Questo è il nostro dovere primario, come viene disegnato dalla Carta Costituzionale.

A un Rettore compete di garantire lo spazio libero di questa ricerca, e la possibilità di esprimerne liberamente i risultati, in modo che tutte e tutti possano senza rischi o svantaggi manifestare le proprie posizioni su fatti scientifici, storici, artistici e all'occorrenza politici; non può in alcun modo competere la rappresentazione di posizioni ufficiali proprie o dell'Istituzione, fatti salvi gli aspetti che configurano la missione dell'Ateneo quale si esprime nella Legge istitutiva e nello Statuto.

L'esistenza infatti di una posizione ufficiale sarebbe in aperta contraddizione con la natura plurale e variegata di un'istituzione accademica. A maggior ragione, una posizione ufficiale nel merito sarebbe impropria e improvvida di fronte a casi ancora sottoposti al fervido dibattito degli storici, come l'istituzione di una giornata speciale per ricordare le vittime delle foibe, tanto più in riferimento a posizioni assunte da singoli studiosi al di fuori dell'esercizio di attività istituzionali.

Sono tuttavia certo di parlare a nome dell'intera comunità universitaria, e del Rettore eletto, nel momento in cui confermo, ove mai ce ne fosse bisogno, il pieno rispetto dei morti legati a quel tragico capitolo del Novecento, e della loro memoria, così come di tutti gli altri che hanno segnato quegli anni orribili; e, per quanto compete al periodo ancora breve ma alacre del mio mandato, la fedeltà al mio compito istituzionale di garante della libertà di ricerca e di espressione, nei limiti stabiliti dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato.

E confermo, ancora a nome dell'intero Ateneo, la fiducia che la collaborazione fra la nostra Università e il Comune di Siena possa proseguire e rafforzarsi, nell'interesse di Siena e nella condivisa consapevolezza di appartenere insieme alla sua storia articolata e alla sua vitale comunità.



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