Moschea Pisa, Laurora lascia la maggioranza: "Tradito il programma di mandato"

Manuel Laurora

Per la prima volta dal dopoguerra, il centrodestra ha avuto l'occasione di vincere le elezioni amministrative (nel 2018) al ballottaggio, grazie ad un vero e proprio 'referendum' cittadino, fra chi ha sempre negato la partecipazione (ex amministrazione di centrosinistra) e chi invece 'sposava' i comitati promotori referendari e la partecipazione. Soprattutto in forza del ricorso accolto dalla magistratura, circa il prosieguo dell'iter referendario, relativo all'edificazione della ‘nuova’ grande moschea a Porta a Lucca (in città sono già presenti due centri islamici), e soprattutto grazie alle firme precedentemente raccolte in sostegno del referendum urbanistico (autenticate e certificate anche dal Comune di Pisa), pari ad oltre 2.600 residenti, raccolte nell'estate del 2017, ovvero grazie al lavoro dei comitati #noMoschea prima e Il Popolo decide, dopo.

Una campagna elettorale chiara e limpida, un programma amministrativo altrettanto chiaro e limpido: ‘no moschea a Porta a Lucca’. Vennero in città anche i leader, Salvini e Meloni a metterci la faccia e a ‘certificare' ciò. E arrivò la storica vittoria. Il sottoscritto, precedentemente, venne invitato da più parti a candidarsi al consiglio comunale, soprattutto in qualità di Presidente del comitato cittadino Il Popolo decide. Alla fine accolsi la proposta di candidatura della Lega Salvini, esclusivamente da indipendente, sia per difendere la questione referendaria promossa dal comitato, sia per rispetto verso le migliaia di cittadini pisani firmatari, facenti parte di varie espressioni politiche, anche dichiaratamente di sinistra.

Mai avrei pensato di dover arrivare a prendere oggi questa decisione, ovvero dover invitare il Sindaco Conti a dimettersi per ridare il prima possibile la parola al popolo sovrano, perché mai avrei pensato che proprio chi aveva deciso di candidarsi a sindaco per ridare nuova ‘luce’ alla città, difendere la grande storia di Pisa e sostenere la partecipazione, ovvero, forte del programma di mandato (votato dalla maggioranza degli elettori pisani), avrebbe alzato bandiera bianca.

E se alla variante dell'amministrazione, che prevedeva invece una zona a verde e parcheggi e alla sentenza del TAR, neanche si replica sul citato articolo 8 della costituzione, significa che non si crede fino in fondo nel lungo lavoro svolto.

Ma ritorniamo all’amministrazione: come mai il Sindaco Conti non ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, così come dichiarò pubblicamente, a mezzo stampa, nel luglio dello scorso anno? La città era a conoscenza che l’amministrazione di centrodestra avrebbe difeso fino in fondo la propria variante Stadio-Porta a Lucca, e che non ci sarebbe stato il via libera all’edificio musulmano in quell’area (già inserita nel programma di mandato del centrosinistra del 2013).

A questo punto la città è stata tradita, quindi il Sindaco Michele Conti ora abbia coraggio, dia immediatamente le dimissioni, così da poter ridare il prima possibile la parola ai cittadini elettori. Non resti incollato alla seggiola, abbarbicato in Palazzo Gambacorti (esattamente come precedentemente ha fatto il PD).

Non è il sottoscritto quindi a lasciare questa ormai ‘ex’ maggioranza, ma è la Giunta Conti ad essersi messa in palese contrasto con la città. Il sottoscritto invece resta in ‘maggioranza’, ovvero insieme ai cittadini elettori, con coerenza e dignità, in pieno rispetto di quel programma amministrativo chiaro e limpido con il quale c’eravamo presentati e per il quale i residenti pisani ci avevano dato la loro fiducia, prima ancora del voto.

Manuel Laurora, consigliere comunale Pisa



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