Le stime di Confagricoltura Pistoia sulla vendemmia: calo di produzione del 20%

"Il quadro sintetico è questo: meno prodotto, qualità ottima in particolare dei rossi e prezzi tendenzialmente in aumento".

Così Andrea Bonacchi, vice presidente di Confagricoltura Pistoia e titolare di un’azienda vitivinicola leader a livello provinciale con terreni anche in altre aree della regione, riassume le sue previsioni sulla vendemmia 2021 a livello provinciale, due giorni dopo la diffusione del tradizionale report con le stime dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), dell’Unione italiana vini (Uiv) e di Assoenologi, in cui si prevede un calo della produzione pari al -9% di vino a livello nazionale, con grandi differenze non solo fra macro aree (nord e centro al -12%, sud al -5%) ma anche fra specifiche zone, soprattutto a causa del diverso peso delle avversità climatiche. Ma a causa anche in certa misura, come spiega Bonacchi, del differente sistema di irrigazione, fra aree in cui c’è solo "irrigazione di soccorso", come da noi in Toscana, a vantaggio della qualità, e aree in cui si fa "irrigazione ordinaria", che ha consentito di difendersi meglio dalla siccità estiva.

"Sarà una vendemmia abbastanza complessa per non dire complicata – afferma il vice presidente di Confagricoltura Pistoia Bonacchi -. Abbiamo avuto un inverno piovoso e questo ha creato riserve di acqua importanti. In primavera sono arrivate le temperature basse e le gelate, soprattutto nei fondivalle, e questo ha ridotto la produzione di uve. Poi, dopo una prima parte di estate buona, in agosto abbiamo avuto temperature altissime e in molte parti della Toscana grossi problemi di disidratazione degli acini".

Risultato di questo andamento climatico: "vendemmia più scarsa come quantità, con forti concentrazioni dei mosti e quindi gradazioni importanti. Ciò significa difficoltà delle fermentazioni e pertanto che la tecnica di vinificazione sarà determinante: laddove ci saranno processi di fermentazione ben eseguiti, la qualità sarà ottima». E questo tipo di andamento climatico favorisce «la qualità delle uve rosse rispetto alle bianche e rosate, che saranno più penalizzate soprattutto per le temperature di agosto oltre i 40 gradi. Si può parlare di vendemmia più vocata per i rossi".

E per quanto riguarda la stima del calo di produzione a livello provinciale, Bonacchi asserisce che: «la vendemmia sarà a macchia di leopardo, con zone dove la siccità avrà avuto più impatto e zone con rese ordinarie. A quanto ammonterà la riduzione è difficile prevederlo, ma direi nella nostra provincia fra il 15% e il 20%. E la qualità sarà invece ottima per le produzioni delle zone collinari del pistoiese e del Montalbano».

Ma Bonacchi conclude soffermandosi sulle ottime prospettive di mercato: «c’è ottimismo sui prezzi, sulla capacità di fare prezzo, perché la produzione inferiore già li sta facendo salire. E le vendite, soprattutto all’estero, sono in crescita. Mentre il canale gdo non ha mai smesso di andare bene, anche durante il lockdown, quando anzi è cresciuto».

Fonte: Ufficio Stampa



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