Caso don Spagnesi, i parrocchiani in questura. E il vescovo scrive una lettera

(foto da Facebook)

Anche i parrocchiani sporgono denuncia per sapere che fine hanno fatto i loro soldi. Il riferimento è al caso di don Francesco Spagnesi, il parroco 40enne della Castellina di Prato arrestato per spaccio di droga. Il sacerdote avrebbe preso le offerte dei fedeli per comprare lo stupefacente, con cui si intratteneva in festini a luci rosse con altre persone. Secondo La Nazione i fedeli si sarebbero presentati in questura per sapere dove sono finite le offerte elargite nel corso degli anni.

E la Diocesi di Prato? Nei giorni scorsi è stato diramato un comunicato in cui si parla di fattiva collaborazione con le forze dell'ordine. Ma spuntano degli interrogativi perché, secondo gli investigatori, la Diocesi avrebbe dovuto far qualcosa in merito alla sparizione delle offerte dei parrocchiani. A fine agosto il vescovo Nerbini è stato ascoltato come persona informata sui fatti, ma il gip vuole vederci chiaro su quanto successo precedentemente e sulle spese pazze di don Francesco Spagnesi.

Il vescovo Nerbini inoltre ha scritto una lettera indirizzata a tutti i fedeli e ai sacerdoti, chiedendo di darne lettura durante le celebrazioni che si terranno domenica nelle chiese pratesi.
Mons. Nerbini ha deciso di inviare un messaggio "in questo momento difficilissimo della vita diocesana per capire cosa ci viene chiesto in questa difficile ora". L’invito è alla preghiera in casa e in famiglia. "Abbiamo assoluta necessità di vivere il Vangelo – scrive il Vescovo – tutto, sempre, ovunque, nelle piccole cose come nelle grandi circostanze". Infine chiede di avere "un cuore pieno di misericordia, di amore e di perdono per tutti", perché "gli errori di qualcuno non possono e non debbono nascondere la verità oggettiva".

Domenica 19 settembre monsignor Nerbini presiederà la messa festiva delle ore 11,15 nella chiesa dell’Annunciazione alla Castellina. La volontà del Vescovo è quella di incontrare la comunità parrocchiale in segno di vicinanza e di condivisione della sofferenza per quanto accaduto.

 



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