Picchiarono e derubarono un giovane, fermata baby gang

Nella giornata del 28 settembre corrente, su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, la Squadra Mobile della Questura di Pistoia ha proceduto all’esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale dei Minorenni di Firenze a carico di tre giovani, due dei quali nati nel 2004 ed uno nel 2005, residenti a Pistoia ed in un comune limitrofo.

Sono indagati per rapina aggravata in concorso, delitto commesso il 19 settembre corrente nel centro storico di Pistoia quando la “baby gang” ha avvicinato intorno all’una di notte un ragazzo della provincia di Pistoia anch’esso di giovane età, lo ha colpito con un pugno al volto e con calci, sottraendogli poi il portafoglio contenente 120 euro.

L’attività d’indagine, condotta dal P.M. della Procura per i Minorenni Dott.ssa Ersilia SPENA, ha preso avvio dagli accertamenti compiuti dagli investigatori della Polizia di Stato nelle fasi immediatamente successive al compimento del reato, ed è poi proseguita basandosi sull’analisi delle immagini riprese dalle telecamere presenti in zona, nonché sull’escussione della parte offesa e dei testimoni; sono stati perciò raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei predetti minori, tutti gravati da numerosi precedenti specifici. Una volta espletati gli adempimenti conseguenti all’arresto, i tre sono stati associati all’Istituto Penale per Minorenni degli “Orti Oricellari” di Firenze.

Per gli stessi avvenimenti nei confronti dei tre ragazzi, il Questore della provincia di Pistoia, Giovanni Battista Scali, ha emesso tre D.A.C.U.R., vietando l’accesso a bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari, presenti all’interno dell’area cittadina denominata “Città Storica”, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi, dalle ore 17 alle ore 02, per la durata di due anni.
L’adozione del D.A.C.U.R. è stata ritenuta necessaria dopo aver valutato la gravità delle condotte per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché la loro realizzazione nelle immediate vicinanze di pubblici esercizi in una zona molto frequentata, tradizionalmente destinata alla c.d. movida.
La violazione del provvedimento è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.



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