Post pandemia, il modello empolese: "La Casa della salute è un'eccellenza"

La Cisl indica la strada per riorganizzare la sanità, sfruttando le risorse e le indicazioni del Pnrr


Una sanità che sappia garantire una presenza più adeguata ed efficace sul territorio e un sistema socio-sanitario in grado di prendere in carico le persone che hanno un bisogno e non lasciare da sole le famiglie.

Sono gli obiettivi che la Cisl e la Fnp Firenze-Prato indicano come prioritari, sfruttando il Pnrr, per l’immediato futuro e che sono stati al centro di un incontro stamani a Firenze a cui hanno preso parte anche il direttore generale Asl Toscana Centro Paolo Morello, il dr. Sergio Baglioni dell’Ordine dei medici di Firenze, la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli, il segretario FIMMG Firenze Vittorio Boscherini.

“La pandemia – ha detto il segretario territoriale della Fnp, la Federazione Pensionati della Cisl, Viviano Bigazzi - ha esaltato le qualità e le criticità del nostro sistema sanitario. Tra le prime ci sono il ruolo degli ospedali, le Usca, l’impegno dei medici di medicina generale. Tra le criticità i servizi sul territorio e il ruolo della medicina generale.

Ora il Pnrr ci mette a disposizione risorse importanti e una visione, quella della casa come primo luogo di cura, che come Fnp abbiamo sempre sostenuto; è un’occasione grande e irripetibile per costruire un sistema territoriale capace di prendere in carico le persone, i non autosufficienti, i malati cronici, ma anche situazioni momentanee come chi viene dimesso da un ospedale, non lasciando sole le famiglie. Per questo va costruito un sistema circolare che metta insieme i servizi presenti sul territorio (anche in rapporto con il volontariato e il privato sociale), i medici di famiglia e le famiglie stesse.

La Toscana aveva individuato il modello delle ‘Case della salute’, che ci convinceva, ma dal 2015 ne sono state costituite solo la metà e tra queste solo 4 o 5 funzionano a pieno servizio. Nella Asl Toscana Centro solo quella di Empoli ha tutte le caratteristiche previste. Di certo la qualità del post fase acuta non può dipendere solo dalla capacità della famiglia di districarsi e dalle sue disponibilità economiche.”

“Quella di stamani – ha detto Marco Bucci, della segreteria Cisl Firenze-Prato – è stata un’occasione molto importante che ha incrociato la presenza della parte istituzionale Asl e i rappresentanti dei medici su un tema strategico come quello del territorio e delle ‘case di comunità’. Le considerazioni emerse ci dimostrano quanto il sindacato e la Cisl sono chiamate a essere protagoniste nell’analisi e nelle proposte da attuare sul territorio dopo la fase emergenziale Covid.”

Fonte: Cisl Firenze-Prato - Ufficio Stampa



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